Un’ebrea alla corte d’Inghilterra
Come vivevano gli ebrei inglesi prima che Elisabetta I inaugurasse la Golden Age? Fino a che punto potevano arrivare pur di salvare il loro credo e la loro vita evitando il patibolo, in un epoca di guerre di religione e intolleranza?
Ce lo racconta in un suo libro Philippa Gregory, una scrittrice britannica, conosciuta soprattutto per romanzi storici incentrati sulla dinastia Tudor e sul suo maggiore protagonista: Enrico VIII, il tiranno famoso per le sue sei mogli, in particolare la seconda e forse la più celebre Anna Bolena, a cui è dedicato uno dei suoi best seller “L’altra donna del re”, e per aver rivoluzionato la Chiesa d’Inghilterra. Il romanzo “Il giullare della regina” è diverso da tutti gli altri, in quanto pone l’attenzione sulla situazione degli ebrei in Inghilterra prima del periodo elisabettiano, quando erano costretti a fuggire dalla persecuzione di Maria la sanguinaria e a convertirsi pur di salvare le proprie vite.
La protagonista del libro Hannah Verde è scappata dalla sua patria, la Spagna, insieme a suo padre; è scappata dai roghi dell’Inquisizione che le hanno strappato la madre, dalla fuliggine delle cataste bruciate insieme a ebrei, criptogiudei e conversos, dalle urla di chi vedeva e sentiva le fiamme lambire il proprio corpo. Ora ha un nuovo cognome, Green, e si nasconde agli occhi degli altri sotto le vesti di un ragazzino, aiutando il genitore nella sua attività di stampatore. Ha un promesso sposo, Daniel, e il suo unico scopo è quello di ricostruirsi una vita in Inghilterra e di imparare il mestiere del padre, cercando di restare nell’anonimato, per non incorrere nel pericolo più temuto: essere scoperti e denunciati come ebrei che occultano la loro vera fede praticando le usanze della religione cristiana. Ma tutti i suoi progetti si sgretolano come un castello di sabbia non appena i suoi occhi incontrano quelli di un giovane affascinante e spregiudicato: Lord Robert Dudley, protettore del re d’Inghilterra, Edoardo; da quel momento il suo amore nei suoi confronti è talmente forte, puerile e onesto, da farle fare qualsiasi cosa lui e suo padre le chiedano.
Da quel giorno inizia la sua crescita mentale e fisica in una delle corti più ricche, sfarzose, frivole, voltagabbana e pericolose d’Europa: dapprima diventa il giullare del re, nonché vassallo dei Dudley, ovvero servitore ai loro ordini per la vita, poi giullare e dama di compagnia di Lady Maria, la futura regina meglio nota come Maria la sanguinaria, infine dama-spia di Lady Elisabetta. Diventata amica fidata di Maria, che ammira come donna orgogliosa e forte alla stregua della madre Caterina, ripudiata dal sovrano Enrico VIII, non riesce a non amare anche la giovane Elisabetta, la sua bellezza, la sua giovialità, la sua determinatezza; ma dovrà scegliere se vivere una vita normale lontana dalla corte e dai suoi innumerevoli complotti o se sopravvivere in un mondo dove ogni pedina è sacrificabile per ottenere l’obiettivo finale: il trono d’Inghilterra. In un mondo in cui la libertà di religione non esiste, in cui non seguire alla lettera lo svolgimento della messa rischia di portare alla reclusione nella Torre e alla decapitazione, in cui i sovrani sono guidati dalla volontà di espandersi il più possibile e ogni motivo è buono per scatenare una guerra, Hannah si ritroverà ad affrontare una scelta che cambierà e determinerà il corso della sua vita…
Nel suo libro Gregory non si limita a mostrare un aspetto più umano di Maria Tudor, ricordata solo per il suo sfrenato desiderio di restaurare il cattolicesimo in Inghilterra, e che invece viene dipinta come la sfortunata regina per molti anni disconosciuta dal padre, allontanata a forza da sua madre, alle soglie dei 40 anni ancora non maritata (evento del tutto raro per una principessa di sangue reale dell’epoca), innamoratasi poi di un uomo più giovane che, come donna, assolutamente non la considerava, ma riporta alla luce uno scenario rimasto a lungo nell’ombra, offuscato dagli intrighi della famiglia reale inglese: la condizione ebraica, raccontata eccezionalmente dalla protagonista, un personaggio di fantasia: Hannah, un’ebrea, una marrana fuggita dalla Spagna e dall’inquisizione e costretta a vestire abiti maschili, diverrà amica e confidente di Maria prima e di Elisabetta poi. Sempre celando la sua vera fede e la sua vera essenza, la giovane si ritrova coinvolta in una serie di inganni e complotti volti a ottenere il controllo del trono d’Inghilterra a cui sarà costretta a prendere parte per poter salvare la vita sua e dei suoi familiari.
Un romanzo scorrevole e travolgente, in grado di far viaggiare il lettore nella corte di Londra, nella famosa Torre dove venivano rinchiusi i traditori, nella Calais con i suoi forti e le sue stradine strette e acciottolate e in un mondo in cui la propria fede veniva celata agli occhi di tutti, prima fra tutti l’Inquisizione.
Giorgia Calò
L’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI) è un’organizzazione ebraica italiana. Essa rappresenta tutti gli ebrei italiani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. L’organo ufficiale di stampa UGEI è HaTikwa: un giornale aperto al confronto di idee.