Una poesia per accogliere il Sabato – Shabbat a Gerusalemme
Un sessantesimo di Olam Ha’Ba
(Shabbat a Gerusalemme)
È Sabato:
Figure di scacchi
Scivolano lentamente
Nella città d’Oro
Ha frugato nella mia intimità rubata
Il mio grembo è un deserto di ghiaccio
Ma ora
Ecco il tenero deserto della Sposa
Dolce attesa
Di un frammento d’eternità
Il vento mi accarezza, materno
Mi scolpisce
Come creatura nuova
Io, angelo di cemento
Contro il cielo terso
Di continuo l’universo si rigenera
Dolorosamente
Ma oggi
Solo il silenzio della creazione
Oggi vivo sospesa
Nel respiro di Dio
