“Una nuova normalità”, il post-pandemia visto dai giovani

anaavim

di Giorgia Calò

 

Un appuntamento dedicato all’attivismo giovanile ai tempi del Covid quello organizzato sulla piattaforma Zoom dall’Associazione Culturale Anavim di Torino, dal titolo Una nuova normalità. Un momento di riflessione e confronto fra i rappresentanti delle diverse realtà religiose giovanili, ognuna con un diverso background e un diverso approccio al disagio creato dalla pandemia.

Tra gli interlocutori anche 2 rappresentanti dell’ebraismo giovanile italiano: Simone Santoro, Presidente dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI), e Beatrice Hirsch, rappresentante dell’Hashomer Hatzair Torino e del gruppo Giovani Ebrei Torino (GET). Con loro anche la psicologa Miriam Sofia, Walid Bouchanaf della Confederazione Islamica Italiana, Annapaola Carbonatto, Segretaria della Federazione Giovanile Evangelica in Italia, e Martina Occhipinti, Presidente della Federazione Universitaria Cattolica Italiana. L’incontro è stato moderato dallo storico David Sorani.

Il lockdown, come ricordato dalla Sofia, “ha annullato una delle caratteristiche fondamentali dell’essere umano: la socializzazione. Da un giorno all’altro una serie di regole e limitazioni hanno cambiato completamente le abitudini e il modo di vivere di persone di tutte le età, nel rispetto non solo dei propri cari, ma anche di persone estranee, e questo cambiamento così repentino è stato accolto certamente con timore e smarrimento, a cui è però seguito un desiderio di reagire e superare questa condizione nel rispetto delle regole imposte. In altre parole, Resilienza”.

Proprio in questo contesto la rappresentanza giovanile ebraica italiana ha portato la sua testimonianza, raccontando le attività svolte online durante il lockdown e i progetti futuri per permettere ai ragazzi di incontrarsi nuovamente, nel rispetto delle normative di sicurezza; dalle attività al parco per il gruppo dell’Hashomer Hatzair, a quelle ricreative e culturali, come le lezioni online con i rabbanim per i ragazzi del GET, per poi passare alle iniziative nazionali ed internazionali promosse dall’UGEI in questi mesi: webinar, corsi di cucina, dj set, interviste. Infine si è parlato del lancio di Rewibe, il nuovo dipartimento Aggregazione, Feste ed Eventi.

“Se prima della pandemia la multimedialità era un accessorio, ecco che d’un tratto ci siamo tuffati in questa nuova realtà digitale ed è stata accolta da tutte le fasce della popolazione come il nostro contraccolpo per far fronte a questa emergenza,” ha dichiarato Santoro. “Percepiamo da un lato la voglia dei ragazzi di vedersi dal punto di vista aggregativo, e proprio per questo abbiamo lanciato il progetto Rewibe, attraverso un brand che potesse piacere ai ragazzi.”

Santoro ha aggiunto che “cercheremo di riprendere il prima possibile gli eventi in loco, seppur in maniera ristretta, con il supporto di contenuti online. Bisogna focalizzarsi sugli strumenti di cui noi disponiamo, su come non farci mancare il piacere di stare insieme e farsi trovare pronti: creare qualcosa e far vedere che non molliamo la presa.”


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L’Unione Giovani Ebrei d’Italia coordina ed unisce le associazioni giovanili ebraiche ed i giovani ebrei che ad essa aderiscono.


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