Un bosco per Alisa, La Repubblica riprende l’iniziativa di Ugei e Kkl

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Un bosco in Israele per Alisa, la raccolta fondi nel quartiere ebraico
di Gabriele Isman

Una raccolta fondi per intitolare un bosco in Israele ad Alisa Coen, la ragazza di 18 anni morta venerdì scorso in un incidente nella zona di Porta Portese. L’idea è della sezione italiana del Keren Kayemeth LeIsrael, che, dal 1901 (è la più antica organizzazione ambientalista al mondo) si occupa di sviluppare e tutelare il patrimonio ecologico e paesaggistico. Nel quartiere ebraico e non solo si è aperta una vera gara di solidarietà: nei bar, nei locali, nelle pasticcerie sono spuntati salvadanai e bussolotti per raccogliere i fondi e ricordare così una ragazza – “molto solare” come dice chi l’ha conosciuta bene – che era cara alla comunità ebraica romana.

“La sottoscrizione è partita in maniera spontanea dai ragazzi che la conoscevano e che lei aveva frequentato anche all’ultimo congresso dell’Unione giovani ebrei italiani. Il Kkl Italia ha un parco in Israele e la raccolta permetterà di realizzare una targa che ricordi Alisa anche con una porzione di bosco” dice Daniele Regard, 30 anni, uno dei promotori della sottoscrizione. Nella vicenda entra in gioco anche il cognome di Alisa: i Coen, sacerdoti della religione ebraica, secondo i dettami tradizionali non potrebbero andare nei cimiteri e quindi intitolare un bosco ad Alisa avrebbe un valore anche per i suoi familiari.

“Ci eravamo incontrati dieci giorni prima dell’incidente, a Bologna al congresso dell’Ugei” racconta Benedetto Sacerdoti, 27 anni, appena eletto negli organi direttivi dell’Unione. “Alisa era davvero solare, attiva, propositiva: proviene dai movimenti giovanili ebraici nell’età del liceo. La sua scomparsa prematura ci ha molto colpito: aver cenato e ballato con lei la settimana prima oggi sembra quasi una fortuna. Mi ha permesso di conoscere una persona speciale. Ma rimane un profondo senso di vuoto, quasi di dubbio e arrabbiatura: Alisa ci è stata strappata via a 18 anni quando aveva una vita davanti”

Da Repubblica.it/Roma


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