Tsad Kadima – avanti insieme

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Alessandro Viterbo con il figlio Yoel

“1987. Un gruppo di genitori di bambini cerebrolesi vede per caso un servizio della BBC su un istituto ungherese che educa ragazzi con problemi di moto con il metodo dell’educazione conduttiva ideata dal medico ebreo ungherese András Petö. Visitano dunque l’istituto e vi trascorrono alcuni periodi con i figli, riuscendo infine a convincere il ministero dell’educazione israeliano a riconoscere il metodo come valido a fini riabilitativi e rieducativi. Sei studenti israeliani vanno in Ungheria e si specializzano; al loro ritorno, nel 1992, aprono il primo centro a Rishon Letzion”. E’ l’inizio di Tsad Kadima nelle parole di Alessandro Viterbo, tra i fondatori dell’associazione e membro del consiglio direttivo.

Dopo l’apertura della prima, ormai storica sede, le attività si propagano in tutto il Paese. Da Gerusalemme a Beer Sheva fino a Eilat nascono centri educativi e asili, classi di scuola elementare e programmi complementari pomeridiani. Le attività proposte si fondano sull’idea di centralità del nucleo famigliare e tendono a sviluppare l’indipendenza di bambini e giovani che soffrono di disabilità muscolari. L’associazione, inoltre, si fa promotrice di un corso di studio triennale rivolto a studenti che vogliano specializzarsi come “conduttori” e partecipa regolarmente a congressi internazionali, seminari e comitati scientifici di educazione conduttiva.
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Alessandro vive in Israele dal 1977, quando lasciò Padova per studiare biologia e fisiologia all’Università ebraica di Gerusalemme. Gli domando allora quali siano i rapporti di Tsad Kadima con l’Italia. “Sono molteplici: dalla partecipazione di enti e di privati al finanziamento di progetti speciali a gemellaggi professionali con relativi scambi di visite, dalla partecipazione di autorità italiane a eventi dell’associazione a visite guidate e conferenze rivolte a studenti e anche turisti italiani; senza dimenticare lo spazio che abbiamo avuto su giornali e televisioni per raccontare il nostro lavoro”.

Il legame con il nostro Paese è confermato da Claudia De Benedetti, consigliere Ucei, tra i fondatori dell’associazione Amici di Tsad Kadima in Italia, con sede a Torino. “Il legame di Tsad Kadima con l’Italia nasce da Padova e dal rabbino Achille Viterbo, nonno di Yoel, uno dei primi bambini di Tsad Kadima. Fin dalla nascita dell’associazione degli amici di Tsad Kadima in Italia Alessandro, il papà di Yoel, ha mantenuto fortissimi rapporti con le nostre comunità e con i membri del direttivo compiendo viaggi e inviando aggiornamenti costanti sulle attività, sui centri e sulla vita dei bambini e ragazzi. Un vincolo forte che si rinsalda annualmente in occasione delle serate di raccolta fondi con l’acquisto di biglietti dall’Italia, biglietti che, se inutilizzati, vengono donati a giovani studenti o ‘olim italiani. Da qui vediamo crescere i bambini e cerchiamo di contribuire al loro futuro sereno con grande affetto”.

tsad5Tsad Kadima deve senza dubbio la propria fortuna all’iniziativa e all’impegno di singoli, e in primo luogo di Alessandro. Allo stesso tempo, però, credo che sia anche una espressione peculiare di un luogo come Israele, in cui alla vita umana, unica e irripetibile, viene davvero attribuito un valore profondo. Ecco allora Tsad Kadima: un passo avanti per bambini e adolescenti con disfunzioni motorie, un passo avanti con il nostro aiuto.

Per saperne di più sui programmi e le attività di Tsad Kadima, visitate il sito www.tsadkadima.org.il

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Giorgio Berruto ha studiato filosofia a Pavia. Vive e lavora a Torino
Giorgio Berruto ha studiato filosofia a Pavia. Vive e lavora a Torino


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