Top 5 – i libri da leggere durante i Moadim
di Michelle Zarfati
Settembre è il mese della rinascita, dell’inizio ufficiale. E finalmente anche i Moadim sono arrivati. Un anno finisce e uno nuovo inizia, speriamo migliore di quello precedente. Sono giorni solenni, da passare in casa contornati dalla famiglia e da chi amiamo. Cercando di continuare a tutelare noi e il prossimo da questa situazione che purtroppo continua a protrarsi. Sono giorni di riposo e di ripartenza. Che fare a casa in questi giorni? Sicuramente leggere! Per questo ho stilato, come sempre, una lista di cinque libri per voi da leggere in questi giorni di Moadim. Il fil rouge è l’ebraismo sempre inquadrato da angolazioni diverse. Libri di ogni genere: dal romanzo alla spy story. Dovete solo scegliere!
- La vita gioca con me di David Grossman: l’ultimo grande romanzo di David Grossman, una delle colonne portanti della narrativa israeliana, conosciuto e tradotto ormai in tutto il mondo. Questo suo romanzo si differenzia dagli altri consacrandosi come una vera novità all’interno della sua produzione letteraria. È la storia di Vera, Rafi e Nina; della loro resa dei conti. Un rapporto fatto di rimpianti, segreti, talvolta dolore e molto amore. Vera compie novant’anni e per l’occasione il Kibbutz le ha organizzato una festa, ci sono proprio tutti, c’è anche Nina la sua figlia complicata che è tornata e ha qualcosa da dire, qualcosa che non può più tenere per sé. Ma anche Vera ha qualcosa da dire, qualcosa che si rifà ad una storia lontana, alla sua storia durante la seconda guerra mondiale. Alla storia della sua prigionia e dei suoi segreti sepolti. Così Vera, Nina, Rafi e Ghili torneranno nei luoghi dove la vita di Vera ha avuto inizio e dove ha vissuto gli anni terribili della guerra. Torneranno nei luoghi in cui Vera è cresciuta, nei luoghi in cui ha sofferto. A Goli Otok, dove Vera è stata detenuta con l’accusa di essere Stalinista e cospiratrice da Tito. Una vera resa dei conti. Vera e Nina tireranno fuori il fardello che per una vita si sono trascinate dietro; il tutto davanti ad una vigile telecamera. Una storia famigliare cruda, violenta fatta di parole non dette e grandi ferite. La Grande Storia e la storia personale si intrecciano con un’armonia di cui solo Grossman è capace.
- Le regole di Mosca di Daniel Silva: Se vi piace il genere spy story non potete non leggere i libri di Daniel Silva. Vi innamorerete perdutamente del suo protagonista: il biondo Israeliano Gabriel Allon, agente e restauratore d’arte. Un binomio affatto scontato, assolutamente esplosivo. Gabriel questa volta è in Vaticano, dove ormai lavora come restauratore da anni, nella folla di pellegrini dell’est scorge un uomo. Lo stesso uomo che poco dopo troverà esanime, con il volto pieno di terrore davanti al basamento. Gabriel a grandi falcate si allontana, ma lui conosce quell’uomo è un giornalista Russo che da la caccia ad un ex capo del KGB e ormai a capo di un immenso impero finanziario. Una spy story dal ritmo incalzante che insegue mischiando le carte in tavola di volta in volta il lettore. I meravigliosi paesaggi della Russia donano a questo romanzo uno sfondo misterioso che ruota ancora intorno ad uno dei principi della dottrina Stalinista: la morte.
- Questa sera è già domani di Lia Levi: È il 1938, un anno decisivo per la sorte degli ebrei. Nello stesso anno si riuniscono in 32 paesi per risolvere il problema degli ebrei rifugiati prevalentemente in Germania ed Austria. Contestualmente vengono emanate le leggi razziali, che tolgono agli ebrei italiani ogni tipo di libertà, mettendoli ai margini della società. Sono anni particolari per gli ebrei italiani, anni che non dimenticheranno mai. A Genova c’è una famiglia ebraica che vive questo dramma, e Lia Levi con il candore ed il realismo che la rende la grande narratrice che è, ci racconta le loro vicende. Una madre rancorosa e delusa, un figlio genio ma complicato, un padre non abbastanza forte. Nonni, cugini e zii. Una cornice famigliare che rischia di sgretolarsi quando la ferocia delle leggi razziali incombe. Fuggire. Solo fuggire, ma dove? Paure, passioni, dubbi, disperazione e coraggio dipingono un affresco storico sempre attuale.
- Dolore di Meir Shalev: Questo romanzo che vi propongo è un romanzo forte, che tocca le corde dell’anima lasciando il lettore pieno di dubbi e rendendoci tutti simili davanti alla vita. Tutti fatti della stessa sostanza, stesse insicurezze, stesso timore di vivere nei rimpianti. Questa storia ha come protagonista Iris, ferita durante un attentato dieci anni prima, trascina dietro sé tanto dolore. Dolore che si intensificherà quando tornerà dal passato Eitan, il suo amore di molti anni prima. Iris soffre e non è la ferita dell’attentato a farla soffrire, ma la malinconia mai passata dell’abbandono da parte di Eitan. Sposata con due figli, ritroverà la felicità di cui aveva dimenticato il volto ormai. Ma la posta in gioco è molto alta. Rischiare tutto a costo di perdere? Esistono amori che non passano mai? Ma sopratutto, certe persone sono e saranno sempre importanti per noi, al punto di spingerci a sacrificare ogni cosa? Per curare se stessa forse Iris deve ferire qualcun altro. Un romanzo catartico. Bellissimo.
- L’estate alla fine del secolo di Fabio Geda: Durante l’estate del 1999 nonno e nipote si incontrano per la prima volta nella loro vita. Un’estate particolare che cambierà le vite di tutti i personaggi di questa storia. Il nonno, nato proprio il diciassette Novembre del 1938, giorno in cui vennero promulgate le leggi razziali Italiane, vive ritirato tra le montagne, lontano dal mondo esterno e sopratutto da se stesso. Il nipote, spassionato di fumetti, espansivo e solare, viene affidato per l’estate alle cure del nonno poiché il padre malato dovrà sottoporsi a delle terapie. Sarà proprio il loro nuovo rapporto, seppur difficile all’inizio, a dare ad entrambi le risposte che cercavano. Tra scorci Montanari e ricordi ormai andati, il loro legame si sedimenterà riuscendo a farci riflettere su quanto sia importante il passato di chi è venuto prima di noi per comprendere dove noi siamo diretti in futuro.
L’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI) è un’organizzazione ebraica italiana. Essa rappresenta tutti gli ebrei italiani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. L’organo ufficiale di stampa UGEI è HaTikwa: un giornale aperto al confronto di idee.