Terrorismo islamico e destra estrema: due facce, una medaglia
“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari. E fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei. E stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non era rimasto nessuno a protestare”.
Questi versi sono attribuiti dalla cultura di massa al poeta Bertolt Brecht, seppure abbiano origini più remote. Ad ogni modo, concentriamoci sul significato di queste parole: una forte condanna dell’indifferenza. Il narratore, che scrive in prima persona, è stato indifferente di fronte alla barbarie nazista nei confronti dei gruppi umani a cui non apparteneva, senza rendersi conto che la ferocia e la crudeltà nazista non facevano distinzioni.
Questo aforisma torna prepotentemente d’attualità, questa volta applicato ai terroristi fedeli al Daesh, il sedicente Stato Islamico. In effetti, se ci pensiamo, una volta compirono una strage in un giornale satirico che, a detta loro, aveva offeso Maometto. E, seppure ci sia stata una reazione globale di condanna, si è subito aggiunto che Charlie Hebdo ci era andato pesante con la satira. Persino il Pontefice intervenne con una controversa frase: “Se qualcuno offende mia madre, gli do un pugno”. Dopo il giornale satirico (e anche prima!) è la volta delle sinagoghe e in generale dei luoghi ebraici: Copenaghen, Bruxelles, chi più ne ha più ne metta. L’opinione generale ha dato poco spazio alla cosa, sono ebrei d’altra parte, sicuramente c’è chi ha pensato che odiare e fare del male al popolo ebraico ormai è normale, non fa più scalpore, non fa notizia. E poi? Poi è la volta del Bataclan, una sala da concerto in cui non c’è alcuna distinzione di religione, etnia, orientamento sessuale tra gli spettatori. I terroristi entrano e sparano a caso, con il solo obiettivo di uccidere. E poi il copione si ripete a Bruxelles, a Dacca, a Nizza.
Veniamo al punto nodale: perché il terrorismo e l’estrema destra vanno a braccetto? Già il fatto che l’aforisma attribuito a Brecht venga utilizzato per entrambi è una prima risposta. Ma a mio avviso il punto focale è un altro: l’ideologia radicale e fondamentalista dei terroristi islamici è da collocarsi anch’essa all’estrema destra del loro scenario politico.
L’estrema destra europea invece non è interessata alla sicurezza dei cittadini, vuole far leva sulla pancia di questi (e non più sul loro cervello), sulla psicosi, il tutto al fine di guadagnare consenso. Il grande rischio è che possa intensificarsi sempre più una escalation di violenza indistinta nei confronti dei musulmani, ritenuti tutti quanti terroristi. Una estrema destra al potere potrebbe portare un giorno all’espulsione di tutti i musulmani dagli stati europei. Cosa vi ricorda questo? Ottant’anni fa forse? Pensiamo alla Notte dei cristalli: escalation di violenza con distruzione di tutte le sinagoghe e negozi ebraici. Poi, lo sterminio.
L’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI) è un’organizzazione ebraica italiana. Essa rappresenta tutti gli ebrei italiani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. L’organo ufficiale di stampa UGEI è HaTikwa: un giornale aperto al confronto di idee.