Tazria e Metzorà, la rivoluzione della legge del contrappasso
di Eitan Della Rocca
Nella Parashà di Tazria che lèggeremo a D. Piacendo questo Shabbat insieme a Metzorà, parliamo delle 3 diverse macchie che colpivano la persona che faceva la maldicenza.
I Chachamim osservano che la tipologia di macchia sia strettamente correlata coi motivi della maldicenza:
1) Seèt
2) Sappachat
3) Baeret
La prima, Seèt, era una protuberanza bianca che veniva sulla pelle del maldicente. La persona che fa maldicenza lo fa spesso per innalzarsi in modo superbo e altezzoso sugli altri.
Ecco perché allo stesso modo H. gli fa gonfiare la pelle.
La seconda, Sappachat, consisteva in una serie di piccole macchie ravvicinate sulla pelle…chi fa maldicenza lo fa spesso per conformarsi al gruppo e alla società.
Tavolta per essere accettati dagli amici dobbiamo scegliere un bersaglio comune da stuzzicare parlandone male, così come ti sei unito al compagno parlando male di un terzo, anche le piccole macchie sono vicine l’una con l’altra sulla pelle del maldicente.
Infine la Bahèret, una singola macchia lucida.
Spesso sparliamo per portare chiarezza su qualcosa che ci fa ombra e ci rende sospettabili, cominciamo a complottare contro qualcun altro che rendiamo capro espiatorio delle nostre reali colpe.
Ecco che la macchia lucida va a far luce sulla nostra meschinità.
Questo fantastico commento dei Chachamim rivoluziona l’idea della legge del contrappasso (Middà Cheneghed Middà, tanto presente nella Torà) per cui H. si limita a punirci nello stesso modo in cui abbiamo agito.
Molto di più, siamo noi stessi a causare la nostra punizione sulla scia del nostro peccato.
Shabbat Shalom
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