Taglit Italia 2022: dopo aver visitato il Nord di Israele, il viaggio continua a Yerushalayim

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di Ghila Lascar, Ginevra Di Porto e Maia Piperno

 

Bentornati su questo canale!

Mercoledì mattina ci siamo svegliati nella tranquilla Shlomi, da cui siamo partiti per raggiungere la riserva naturale di Tel Dan.

Durante il percorso, Sharon ci ha introdotto la complicata situazione tra Israele e Libano, illustrandoci da un punto panoramico il teatro del conflitto.

Tel Dan è un gioiello dal grande valore archeologico e naturalistico, nel quale gli scavi hanno riportato alla luce i resti dell’insediamento della tribù di Dan, emigrata dal centro del Paese a causa della presenza filistea, uno dei centri più importanti dell’antico Regno d’Israele. Oltre al bellissimo paesaggio, la riserva offre fonti di acqua (gelida) in cui rinfrescarsi nelle calde giornate di agosto.

Dopo una pausa pranzo veloce dove, a titolo personale, abbiamo mangiato la migliore shawarma della nostra vita, abbiamo raggiunto il sito dove abbiamo fatto rafting su uno degli affluenti del Giordano.

Ancora con le braccia doloranti dal continuo pagaiare sul kayak, ci siamo diretti verso una cantina nella regione della Galilea, specializzata in produzione di liquori a partire da tutti i frutti tranne che uva, creando quindi mix particolari e inaspettati; qui abbiamo avuto l’opportunità di assaggiare diversi liquori prodotti da fragole, mirtilli e cioccolato fondente.

Tornati in hotel, abbiamo fatto la nostra seconda attività tutti assieme: a differenza della precedente, è stata molto più intima e significativa, volta ad esplorare la nostra identità ebraica e la nostra visione dell’ebraismo. Ne è risultato uno scambio di esperienze di vita, che ci hanno portato a conoscerci meglio e a capire quanto siamo legati al mondo ebraico.

L’indomani, ci siamo svegliati presto per noleggiare dei fuoristrada per visitare la zona sovrastante la valle della Hula. Con una vista spettacolare sulle alture del Golan, abbiamo gustato un caffè decisamente non paragonabile a quello italiano mentre Sharon ci spiegava la storia della zona.

Quindi, divisi in gruppetti da quattro, grazie ai nostri (più o meno) abili piloti, abbiamo sperimentato la brezza delle strade sterrate della regione. Impolverati e gasati, siamo risaliti sul pullman verso il ristorante di Shahar Gidasi, dove siamo stati calorosamente accolti dallo chef, che ci ha servito un eccellente (e fin troppo abbondante) pranzo tipico.

In breve tempo, siamo quindi arrivati a Tzfat, dove abbiamo finalmente incontrato i ragazzi israeliani che sarebbero stati con noi per i giorni successivi: Tamara, una ragazza milanese che ha fatto l’aliyah a 15 anni, Shai, un ragazzo di madre italiana, e Aviv, con una spiccata passione per la nostra lingua.

Tutti assieme abbiamo visitato la città, passando per i suoi vicoli pittoreschi dal colore turchese caratteristico.

Lungo la via del ritorno, ci siamo fermati al kibbutz Sassa, dove abbiamo incontrato Angelica Caló Livne, figura di spicco italiana che da anni ormai vive in Israele. Qui abbiamo avuto l’occasione di sperimentare la gioia e la vitalità  di Angelica, che ci ha trascinati in giochi teatrali e improvvisazioni che ci hanno fatto legare ancora di più.

Venerdì mattina abbiamo lasciato Shlomi alla volta di Gerusalemme, dove abbiamo fatto un pit-stop alla Hebrew University, dove ha studiato Sharon, eccellente punto panoramico per ammirare la struttura urbana.

Successivamente, ci siamo diretti verso la Città vecchia, dove abbiamo raggiunto l’altro gruppo di Taglit Italia al Kotel.

A prima vista, per chi non è mai stato in Israele, il Kotel può sembrare un luogo come un altro. Tuttavia, avvicinandosi si può percepire profondamente la forza e la spiritualità del posto, che sfociano in un vero e proprio magnetismo, che ci ha toccato profondamente.

Nei vicoli della Città vecchia, abbiamo festeggiato il compleanno (con tanto di torta organizzata dai nostri Madrichim) di una coppia di gemelli del nostro gruppo.

In questa atmosfera, ci siamo preparati per Shabbat, che abbiamo celebrato tutti assieme  in maniera memorabile qui in hotel a Gerusalemme.

Dopo un day-off, passato giustamente a riposarsi, abbiamo cominciato il digiuno di Tisha B’Av a Kikar Zion, dove abbiamo incontrato l’attore e cantante Idan Amedi, la vice sindaca della città Fleur Hassan, l’attivista Yoseph Haddad e Inon Dan Kehati, uno dei rappresentanti di The Home, un’organizzazione impegnata nel dialogo tra israeliani e palestinesi.

E domani: Yad Vashem e il Monte Herzl

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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