Storia di un falso storico: i Protocolli dei Savi di Sion

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HaTikwà (B.Sabatello) – Che cosa sono i Protocolli dei Savi di Sion? Il testo, emanato dalla polizia zarista nel 1903, fu creato ad hoc da Sergej Alexander Nilus come verbale del congresso sionista del 1897 tenutosi a Basilea, da subito venne ritenuto un falso e ciò ne limitò la diffusione anche se possiamo accertarne l’arrivo nel 1906 al British Museum di Londra, l’obbiettivo del testo era quello di diffondere l’odio antiebraico nell’impero russo. Le pubblicazioni ripresero quando nel 1917 diversi esuli russi ne diffusero alcune copie all’estero sostenendo che la stessa rivoluzione fosse opera degli ebrei. L’eco del testo non fu certo fermato dalle traduzioni ad opera di personaggi più o meno celebri come Victor E. Marsden, autore della traduzione più accreditata, o Henry Ford, famoso industriale americano che si rese finanziatore di una traduzione sul suo giornale, il Dearborn Indipendent, sul quale non aveva mai mancato di esprimere la sua opinione riguardo al complotto sionista mondiale nella finanza e nei conflitti mondiali avvenuti fino a quel momento, ritenuti da Ford opera degli ebrei per trarne profitti.  Insieme agli Stati Uniti il principale stato per pubblicazioni antisemite era la Germania, che successivamente alla Grande Guerra e ad una fragorosa sconfitta vide l’espansione dei protocolli all’interno delle file del suo esercito, dove il numero degli ebrei trai generali era elevato, trai reduci del conflitto c’era anche Adolf Hitler, che si sentì ispirato tanto da prenderne spunto per la stesura del Mein Kampf e da citarli spesso una volta giunto al potere sostenendone sia l’autenticità sia la veridicità con l’intento di giustificare agli occhi dei suoi cittadini i crimini di cui si è reso carnefice.

Che cosa dice il testo? Il testo sostiene di essere un autentico verbale di una riunione del congresso sionista mondiale, creato ovviamente dal suo autore con l’intento di sostenere l’idea di un complotto sionista mondiale soprattutto in ambito finanziario ma non solo, sostenendo anche che tutti i conflitti avvenuti fino al quel momento fossero stati decisi a tavolino da un gruppo di circa 300 ebrei tra i quali personaggi ben noti del panorama politico mondiale come Benjamin Disraeli, nato si ebreo ma convertito in giovane età, o Theodor Herzl. I sostenitori del testo sostengono ancora oggi che non importa l’autenticità del testo, che è stata smentita già all’epoca, bensì la sua veridicità che continuano a sostenere negli anni alimentando l’odio antisemita e la popolarità del suo presunto autore.


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