Skin, un film da Oscar: all’israeliano Nattiv la statuetta per il miglior cortometraggio

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HaTikwà (L.Spizzichino) – Nella notte di domenica 24 febbraio, si è tenuto nel Dolby Theatre di Los Angeles, uno degli eventi più importanti dell’industria cinematografica statunitense ed internazionale, la 91esima edizioni degli Academy Awards, meglio conosciuto come gli Oscars.

Nell’edizione di quest’anno, presente anche Israele, a rappresentarla Guy Nattiv, regista 45enne di Tel Aviv, che ha vinto il premio per il Miglior Cortometraggio con “Skin”. Della durata di venti minuti, il breve film racconta la storia di Bryon Widner, naziskin dell’Alabama, che nel 2006 per amore decise di togliersi i tanti tatuaggi naziskin che mostravano la sua indiscussa fede di suprematista bianco, razzista, ultraviolento e appartenete ad uno dei gruppi più fanatici americani, il Vinlander Social Club Skinhead Gang.

Dopo oltre seicento dolorose sedute laser, ha letteralmente cancellato dal suo corpo i rapporti con quel mondo fatto di birre, droga, pestaggi, prove di coraggio e odio per tutti quelli che non sono bianchi. Un cambiamento che ha portato Widner addirittura a scappare dalla banda di cui faceva parte, perché visto come un vero e proprio traditore e una persona da perseguitare.Ad aiutarlo nella fuga e nel cambiare vita e a cancellare le tracce di quel vergognoso passato, un attivista che lo aiutato nel suo percorso durato due anni e costato moltissimo.

Nel suo discorso di accettazione di questo prestigioso premio, Nattiv ha detto: “I miei nonni erano sopravvissuti alla Shoah” commosso ha proseguito il suo discorso ricordando chel’odio che loro subirono oggi lo vediamo ovunque, negli Stati Uniti e in Europa. Questo film è parla di educazione, è di come insegnare ai vostri figli qualcosa di diverso, di migliore”. Non sono mancati i complimenti del Presidente dello Stato d’Israele Reuven Rivlin si è congratulato con Nattiv in un messaggio. «Caro Guy, tutto il merito per “Skin” va a te, Sharon e Jaime Ray, ma il film è un regalo ai nostri figli e nipoti, per il futuro che desideriamo per loro. Orgoglioso di essere israeliano! Mazal Tov!». Dopo i tanti prestigiosi premi internazionali vinti dal panorama cinematografico israeliano, dopo più di quarant’anni, un israeliano torna a vincere la statuetta d’oro più ambita dal mondo del cinema, l’Oscar.


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