Se un giorno d’ottobre a Varsavia
Con una laurea in relazioni internazionali non è poi così improbabile finire a lavorare all’estero. Poi, se
sei particolarmente fortunato, il lavoro in questione oltre ad appassionarti e ad essere discretamente
interessante, un giorno d’ottobre ti porta a Varsavia, per prendere parte niente meno che alla
Conferenza Annuale sulla Dimensione Umana (HDIM) organizzata dall’ Ufficio per le Istituzioni
Democratiche ed i Diritti umani (ODIHR) dell’ Organizzazione per la Cooperazione e la Sicurezza in
Europa (OSCE) (da leggere tutto di un fiato, al decimo tentativo dovrebbe riuscirvi). Dietro questa
trafila di sigle si cela la più grande conferenza sui diritti umani d’Europa.
Una maratona lunga dieci giorni che ha visto rappresentanti di istituzioni internazionali, Stati membri
ed organizzazioni non governative affannarsi in una sequela di dibattiti, tavole rotonde, gruppi di
lavoro e seminari. Temi affrontati: democrazia e diritti umani. Quest’anno con una speciale attenzione
alla condizione dei rom, delle minoranze nazionali e alla libertà di pensiero, coscienza e religione.
In particolare quest’ultimo punto spiega la mia, spero non troppo insignificante, presenza in occasione
dell’evento. Incaricata dalla CEJI – A Jewish Contribution to an Inclusive Europe, l’organizzazione
per cui lavoro impegnata nel campo dell’educazione alla diversità e della lotta alla discriminazione, a
prendere parte ad una tavola rotonda sulla solidarietà interreligiosa promossa dall’Emisco (Iniziativa
Musulmana Europea per la Coesione Sociale) perfino la mia voce è stata ascoltata!
Perché quello che distingue questa conferenza dalla miriade di eventi organizzati ogni anno sul tema
dei diritti umani è la straordinaria presenza di attivisti, gruppi religiosi e organizzazioni non governative
che hanno l’opportunità di far sentire la loro voce di fronte a Stati, governi e organismi internazionali, in
un faccia a faccia piuttosto insolito.
Seppure questa conferenza non sia libera dalle frustrazioni tipiche di chi, lavorando a stretto contatto
con la società civile, vorrebbe assistere ad un cambiamento in positivo che talvolta sembra non
arrivare mai, la conferenza rappresenta un palcoscenico indiscutibilmente prezioso per denunciare
pubblicamente mancanze, o nei casi peggiori abusi di Stati e governi.
una robusta spinta in avanti al lavoro faticosamente accumulato durante l’anno.
Per i coraggiosi arrivati alla fine dell’articolo svegli, di seguito riporto una serie di link che potrebbero
essere d’interesse:
Cos’e`l’OSCE: http://www.osce.org/it/secretariat/35778
Human Dimension Implementation meeting: http://www.osce.org/odihr/92512
CEJI – A Jewish Contribution to an Inclusive Europe: www.ceji.org
Emisco – http://www.emisco.com/
Melissa Sonnino
Community Affairs Coordinator per CEJI – A Jewish contribution to an inclusive Europe
L’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI) è un’organizzazione ebraica italiana. Essa rappresenta tutti gli ebrei italiani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. L’organo ufficiale di stampa UGEI è HaTikwa: un giornale aperto al confronto di idee.