Russia-Ucraina: il 9 maggio e il continuo paragone con il nazismo, nonostante Israele
![pjimage-1-768x480](https://www.ugei.it/wp-content/uploads/2022/05/pjimage-1-768x480-1.jpg)
di Luca Clementi e Beniamino Caviglia
Il 9 maggio in Russia si celebra la vittoria contro il nazismo. Gli occhi del mondo si sono rivolti, ancora una volta negli ultimi mesi, a Mosca. Da giorni si temeva che il discorso del Presidente Putin in occasione della giornata potesse essere decisivo per lo scoppio di una guerra su scala mondiale. Fortunatamente non è stato così: il capo dello Stato russo è stato cauto. “L’orrore di una guerra globale non deve ripetersi’’.
Numerosi, tuttavia, sono stati i parallelismi con il Secondo Conflitto Mondiale. “Mi rivolgo alle nostre forze armate e alla milizia del Donbass. State combattendo per la madrepatria, per il suo futuro, affinché nessuno dimentichi le lezioni della Seconda Guerra Mondiale. Affinché non ci sia posto nel mondo per i boia, i punitori e i nazisti’’.
Il Presidente ucraino Zelensky ha a sua volta utilizzato lo stesso identico paragone nei confronti di Putin. Nel videomessaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook ha infatti sottolineato il contributo del popolo ucraino alla sconfitta del nazismo, affermando come non permetteranno a nessuno di appropriarsi di questa vittoria.
“Solo un pazzo può sperare di ripetere 2194 giorni di guerra – ha aggiunto – Colui che sta ripetendo oggi gli orribili crimini del regime di Hitler, seguendo la filosofia dei nazisti e replicando tutto quello che hanno fatto. È condannato. Perché è stato maledetto da milioni di antenati quando ha cominciato a imitare il loro assassino. E allora perderà tutto.’’
E menomale che in Israele si erano raccomandati, verrebbe da dire.
Qualche giorno fa, infatti, un incidente diplomatico tra lo Stato ebraico e la Russia ha riguardato proprio l’appropriazione indebita del ruolo di combattente contro il nazismo. La questione si aperta in Italia: il programma Zona Bianca su Rete 4 è stato infatti occasione per il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov per riproporre la questione secondo cui «Israele sostiene il regime neonazista in Ucraina». Lavrov in trasmissione ha sottolineato l’assurdità del sostegno nei confronti di uno stato che fa aperto uso di richiami appartenenti alla Germania nazista, riferendosi nello specifico al Battaglione Azov, unità militare ucraina apertamente schierata ad estrema destra e caratterizzata appunto dall’utilizzo di simbologie naziste come il Wolfsangel.
Il comandante dell’Azov Denis Prokopenko è stato peraltro premiato da Zelensky, come “Eroe dell’Ucraina’’, “per il coraggio personale e l’eroismo mostrato in difesa della sovranità statale e dell’integrità territoriale’’ durante l’invasione russa.
‘’Che il Presidente Volodymyr Zelensky sia ebreo non ha alcun significato. Secondo me anche Hitler aveva origini ebraiche’’, ha continuato Lavrov, rispondendo al quesito circa la paradossalità nell’attribuire il concetto di “nazismo’’ ad un paese il cui presidente è ebreo. Sopraggiunta subito la presa di posizione del ministro degli esteri israeliano Yair Lapid, il quale ha evidenziato come durante la Shoah nessun ebreo fosse andato contro qualche correligionario.
Immediata è stata anche la risposta del Premier Naftali Bennett che ha anche lanciato un messaggio rivolto a tutte le parti coinvolte nella guerra: ’’Si smetta immediatamente di ricorrere alla Shoah del popolo ebraico come strumento per polemiche politiche», perché, ‘’come già detto in passato, nessuna guerra dei nostri giorni è la Shoah ed è paragonabile a essa’’.
“L’incidente’’ si è risolto con le scuse del presidente russo Vladimir Putin nei confronti dello Stato d’Israele.
Ha riportato infatti l’agenzia russa Tass che è avvenuta una telefonata tra Bennett e il Presidente russo, durante la quale “il premier ha accettato le scuse di Putin e lo ha ringraziato per aver chiarito la sua posizione sul popolo ebraico e la memoria dell’Olocausto“.
Nonostante tutto, i paragoni non accennano a fermarsi e, sebbene non ci siano stati espressi riferimenti alla Shoah, il continuo riferimento al nazismo come strumento di aggressione verbale nei confronti dell’altra parte non fa che demolire il concetto stesso di Memoria, potendo esso così essere strumentalizzato ad uso e consumo di questa o quella nazione.
Photocredit: farodiroma.it
![Luca Clementi](https://www.ugei.it/wp-content/uploads/ultimatemember/177/profile_photo-190x190.jpeg?1737613364)