Relazione del Presidente – La parola chiave è il coinvolgimento
Care amiche, cari amici,
come voi mi sono sempre ritrovato dall’altra parte della platea, per molti anni ho ascoltato le relazioni dei Presidenti che di volta in volta si sono presentati in Congresso. Anche da Vice Presidente, non mi sarei mai immaginato il momento in cui mi sarei dovuto mettere io a scrivere questa intensa lettera. Figuratevi, un ragazzino di Siena, di una Comunità di appena 40 anime, che raggiunge il vertice dell’ebraismo giovanile italiano? Vi dico la verità, ci ho messo anch’io un paio di mesi a rendermene conto dopo essere entrato in carica, nei primi tempi dovevo ripetere i videomessaggi tre o quattro volte prima di azzeccare l’introduzione.
Ma in realtà dall’androne della Sinagoga di Siena, dove giocavamo a pallone tutta la sera mentre al piano di sopra si svolgeva la funzione, alla Presidenza dell’UGEI ne è passata di acqua sotto ai ponti. La prima persona che mi ha dato una spintarella è stato Giulio Piperno, che al Congresso a Roma del 2018, quasi per scherzo, mi propose di candidarmi al Consiglio. Ma per fare cosa? Era forse il mio secondo evento, sicuramente ci saranno state persone più conosciute e più qualificate di me. Invece mi offrì il suo posto, la delega alle piccole Comunità. Da qui è iniziato un percorso meraviglioso, che è entrato completamente in simbiosi con la mia vita di tutti i giorni. Dagli Shabbatonim del Consiglio fino al JIR, si è accesa una passione incredibile, nonostante fossi appena entrato a medicina, la facoltà che tanto sognavo fin da bambino, ben presto le mie giornate si riempirono di conferenze e Shabbatonim, invece di anatomia e fisiologia.
La seconda tappa fu il Congresso di Firenze del 2019, al quale invece arrivai ben più preparato. Decisi che non aveva senso candidarsi da soli, bensì con un gruppo di amici prima ancora che colleghi, con cui poter creare qualcosa di veramente grande. E fu così che nella “saga” entrarono vari nuovi personaggi, Giulia Ciolli, Joshua Bonfante e Daphne Zelnick. In quell’occasione, con un filo di esperienza alle spalle in più mi ripresentai all’UGEI, ricevendo una seconda “fiducia”, ma purtroppo il piano non andò completamente in porto, solo due su tre dei miei amici furono eletti (tranquilli, piccolo spoiler, il terzo tornerà più avanti nella serie). Tuttavia, poco prima del Congresso, Daphne mi presentò un losco figuro di Torino, che secondo lei sarebbe stato perfetto per fare il Presidente (poco sapevo ancora che sarebbe diventato uno delle persone più importanti della mia vita) e non solo, aveva sentito parlare di me e gli venne in mente la pazza idea di farmi suo Vice. Uno scalino che sinceramente non mi aspettavo affatto, anzi che il caro Umberto Lascar mi avvisò bene dal compiere, perché avrebbe potuto compromettere i miei studi universitari.
Con un briciolo di follia, accettai, forse avevo già intuito lo splendido percorso che avremmo fatto insieme. D’un tratto conobbi un amico, un confidente, un fratello, dal conoscerci a malapena siamo passati a sentirci due tre ore al giorno, a qualsiasi ora del giorno e della notte. A maggior ragione con la pandemia, quando ci siamo ritrovati ad affrontare una situazione mai vista prima, con tutti i progetti che avevamo minuziosamente preparato andare in fumo. Dunque, abbiamo riformulato il tipo di annata che volevamo portare avanti, improvvisamente il lavoro è diventato molto più introspettivo. Studiando l’organizzazione interna dell’UGEI, creando REWiBE, potenziando HaTikwa, lanciando un nuovo logo, rielaborando il sito e i metodi di comunicazione, abbiamo sfruttato la chiusura per dare una ristrutturata all’Unione.
L’introspezione devo dire che è stata anche personale, è stato l’anno forse in cui ho imparato di più, proprio a livello di cognizione di causa del mio operato, comprendendo la missione dell’UGEI, il significato del mio ruolo, il relazionarsi con i propri colleghi e con il prossimo, comprendendo l’altra parte e immedesimandomi nell’altro. Il vero scalino dal ruolo di Consigliere a quello di Vice Presidente è stata proprio la visione a 360° di tutto ciò che accade nell’universo UGEI, prendendo responsabilità per tutti i progetti in corso, supportando un Consigliere quando in difficoltà, ideando nuove strategie per migliorare un determinato aspetto o creando nuove progettualità di sana pianta. Sono stato già Presidente di organizzazioni in passato, però penso che sia stato da quell’anno che sia iniziata una maturazione da leader.
Da qui la terza tappa, il Congresso online del 2020, dove, sempre al fianco di Simone, mi sono ripresentato per la terza “fiducia”. Non solo l’abbiamo ricevuta, ma è tornato in scena un amico di sempre, una persona con cui avevo condiviso tutto tranne proprio l’esperienza di Consiglio, Joshua Bonfante. Sicché siamo ripartiti, questa volta con una delega in più, che ancora oggi ho molto a cuore, quella al giornale HaTikwa. Perché infatti, già dai primi giorni del mio primo mandato fui reclutato dall’allora delegato Ruben Spizzichino per curare una piccola rubrica su Israele. Ci aveva visto lungo, perché 4 anni dopo mi ritrovo ancora a curare questa delicata rubrica, ribrandizzata nel frattempo come “Desk Israele”. Qui sono entrato ancora di più a contatto con altre due persone indescrivibili, Luca Spizzichino e Luca Clementi. Fu amore a prima vista, scioltezza, sintonia quasi telepatia a volte, tanto che ancora oggi non ci hanno lasciato e non hanno intenzione di farlo presto.
E nel frattempo, è spuntata anche un’altra persona dal mio passato, un legame forse più antico di altri, che un po’ a sorpresa si è rispolverato per una grande occasione, Dafna Terracina. Non molti lo sanno, ma siamo stati Co-Madrichim ai tempi, quasi archeologici, dell’Hashomer Hatzair, quando dovevamo gestire insieme un’irreprensibile banda di bambini di 9-10 anni. Da qui è rinata una connessione, approfondita pure da un ulteriore percorso in comune il Keren Kayemeth LeIsrael (e tra poco anche la Zionist Leadership Academy).
Un anno pieno novità, dallo Statuto al primo grande Shabbaton post-covid Europe2Vesuvius a Napoli, passando per lo Shabbaton in Gondola a Venezia, che si è concluso a Torino con l’ultima (per ora) stagione della serie, l’ultimo salto di qualità. Il caro Simone, compagno di mille avventure, aveva raggiunto il suo culmine, l’UGEI aveva un nuovo scheletro, la macchina era pronta. Serviva un nuovo pilota, che abbia assistito a tutta la costruzione, che abbia supervisionato tutto lo sviluppo dall’aerodinamica al consumo delle gomme, ed è lì che mi sono reso conto che questa fosse la naturale prosecuzione del mio, nostro, meraviglioso percorso.
Affiancato da due amici di sempre, Joshua e Dafna, spalleggiato da un Consiglio, anzi da un Team, eccezionale, era l’ora di intraprendere una nuova sfida. La prima novità, continuando con la metafora dell’amata Formula 1, è proprio il Team. Oltre ai fantastici 7, abbiamo costituito tra Office, HaTikwa, REWiBE e Commissioni, una squadra di oltre 25 collaboratori, tutti volontari, che hanno deciso di dedicare il proprio impegno alla nobile causa ugeina. Per me sono stati sia la mia spada che il mio scudo. Devo ammettere che inizialmente avevo difficoltà ad organizzare il lavoro, forse non delegavo abbastanza il lavoro, ma non per mancanza di fiducia, bensì per paura di sovraccaricare, e quasi traumatizzare, persone alla loro prima esperienza in UGEI. Ben presto però la reazione fu la migliore che un Presidente potesse auspicare, sono stati ciascuno di loro a pretendere altre task, altri progetti, a proporre nuove idee, a prodigarsi con spirito di intraprendenza. Io che mi sono preoccupato tantissimi di tutelare i miei collaboratori, non mi sono reso conto che erano loro a tutelare me, mettendo a cuore la causa dell’UGEI, lavorando affinché questa possa diventare un’annata unica e indimenticabile.
Per moltissimi aspetti lo è stata, mese per mese con la rubrica “Un Consiglio per voi” vi abbiamo raccontato le numerosissime attività che abbiamo svolto giorno per giorno. Questi 12 mesi mi sembrano durati secoli, ma allo stesso tempo mi sembra ieri che ero sempre qui al computer a scrivere il primo “recap del mese”. Per questo, oggi vorrei ripercorrere in ordine tematico gli aspetti principali che hanno caratterizzato l’annata e che sicuramente saranno degli saldi presupposti per la prossima.
A Siena si dice “senza lilleri ‘un si lallera”, che tradotto alla buona significa la solita cinica frase “senza soldi non si fa niente”. Per cui, durante l’intero anno, grazie al lavoro della Commissione Fundraising presieduta dalla Fundraising Officer Ariela Di Gioacchino e al Tesoriere Andrea Luzzatto Voghera, ci siamo attivati su più fronti per recuperare più fondi possibili per lanciare le grandi progettualità che avevamo in cantiere. Siamo orgogliosi di poter citare, tra i molti, Junction, WJC, EUJS, UCEI, Make Their Memory Shine, UNAR, tra i nostri più grandi donors. Con i quali abbiamo tessuto un rapporto di fiducia reciproca, anche a livello personale, con Mike, Lela, Eitan, Avital, Simone, Sabrina, Ethan, Milena, Cristina e tanti altri ancora, creando un’immagine trasparente e fiduciosa di UGEI, garantendoci sicuramente nuovi grant e bandi per il prossimo anno. In primis, la pole position per l’ambito sistema di regranting di EUJS finanziato direttamente dalla Commissione Europea. Tra l’altro, giusto poco prima del Congresso abbiamo ricevuto la notizia della vittoria di altri due bandi della Regione Piemonte!
Prima di continuare vorrei aprire una breve parentesi su Andrea, il nostro puntuale Tesoriere. Un mio coetaneo, ma alla prima esperienza consiliare, che secondo me è stata la più grande sorpresa dell’annata. Da laborioso contabile, talvolta persino pignolo, ha evoluto il suo raggio d’azione, prendendosi carico di nuovi progetti e sviluppando una visione d’insieme eclettica, diventando a tratti quasi un terzo Vice Presidente. Uno strenuo lavoratore, con un grande umorismo che non guasta mai, che ha un grande futuro di fronte.
Tornando a noi, acquisita una certa tranquillità economica, partiamo subito con il pezzo forte: gli eventi aggregativi, shabbatonim, cene, feste, aperitivi in una sola parola REWiBE. Se il 2021 è stato il primo anno “intero” di REWiBE, il 2022 è stato il primo anno del Team REWiBE. Al fianco della Direttrice Benedetta Di Capua e sotto la guida della Vice Presidente, nonché Delegata, Dafna Terracina si sono messi in gioco Daphne Zelnick, Eden Donitza, Daniel Levy, Jael Spizzichino, Giordana Spizzichino che per la prima volta hanno riempito gli “uffici” del dipartimento eventi. Valutando dove fosse opportuno inserire il brand e dove invece fosse più logico mandare avanti UGEI, l’aspetto aggregativo è stato di primaria importanza. A partire dalla festa di Purim, “Oscar Night” a Milano, passando per “Ma Nishtanà” il seder di Pesach a Roma, snodandosi per “Back to the Sun” lo Shabbaton di LagBaOmer in Toscana, “Proud to be Jews” lo Shabbaton a tema inclusività a Roma, “Sukkà Beyachad” a Roma, “Lulav Making” a Firenze, “Shabbaton in Sukkà” a Torino, “Shabbaton al Pesto” a Genova con i giovanissimi dai 17 ai 19 anni, “British Shabbes” con i giovani inglesi della Federation of Zionist Youth, fino alla tripletta “Cave Party” a Roma, “Kickoff Party” a Milano e “Seudà Shlishit” a Firenze.
È stato un mix di grandi ritorni al passato, continuazione di progetti recenti e lancio di eventi completamente inediti. Ad esempio, la festa di Purim e il seder di Pesach erano eventi che non si vedevano da anni, da prima ancora della pandemia. Lo “Shabbaton al Pesto” invece è la continuazione di un importantissimo lavoro incentrato su una fascia di età davvero critica, quando si finiscono i movimenti giovanili o i percorsi di studio ebraici, e ci si affaccia al mondo universitario. Infine, “Proud to be Jews” è stato il primo evento incentrato su tematiche di inclusività e dialogo aperto. Le feste invece, svolte alcune quasi in contemporanea, hanno dimostrato la capillarità e la capacità di multitasking del Team, che in molte occasioni si è ritrovato ad organizzare 2 o 3 eventi in contemporanea.
Capitolo altrettanto prezioso, sono state le collaborazioni con gli altri enti giovanili italiani. A partire dai classici CGEF e GET, che per la prima volta hanno organizzato uno Shabbaton in autonomia lo “Shabbaton TO-FI”, abbiamo instaurato un’ottima relazione con F205J, il nuovo gruppo giovani dell’Assessorato Giovani di Milano, coordinato da Daniel Saada e Ilan Cohen, che aspirano a diventare una sorta di “GEM”, e Tiferet Chaim, il nuovo movimento del caro Eitan Della Rocca, che ogni mese offre contenuti religiosi, culturali e ricreativi.
Qui vorrei fermarmi nuovamente per ringraziare un po’ di persone. In primis Benedetta Di Capua per tutto il suo lavoro svolto quest’anno, dopodichè a Daphne Zelnick, che fin da quando l’ho conosciuta è stata come la sorella maggiore che non ho mai avuto. Signore e signori, Daphne è la personificazione più assoluta dell’altruismo, nonostante i mille impegni di lavoro o di volontariato, non solo trova tempo per l’UGEI, ma è l’unica persona che ha il tempo per ascoltare i nostri sfoghi, le nostre difficoltà. Appena c’è una questione lasciata in bilico viene immediatamente assorbita da lei, che nel suo infinito vortice di bontà attrae qualsiasi problema attanaglia uno di noi. E lo fa con una tale genuinità, una tale dolcezza che davvero scalda il cuore e ci motiva a dare sempre il meglio in ogni occasione.
Colgo l’occasione anche per ringraziare Eden Donitza e Daniel Levy, due conoscenze già di vari anni fa, ma che quest’anno, dopo aver trovato la propria dimensione tra studio e Israele, hanno subito risposto presente alla nostra richiesta di arruolamento. Due pezzi da 90, che sono scesi in campo nel momento giusto e che saranno sicuramente le colonne portanti del prossimo anno. Un sentimento di gratitudine enorme, che vale anche per Giordana e Jael Spizzichino, due nuove “reclute” che hanno iniziato a fare i loro primi passi nell’UGEI praticamente già all’interno del Team. Due grandi promesse, che negli ultimi mesi sono cresciute sensibilmente, sviluppando capacità manageriali impeccabili ed efficienti. Il gran numero di eventi testimonia proprio questo e con l’andare dei mesi, la maturazione in termini di esperienza e di responsabilizzazione porterà ad una ancora maggiore autonomia che permetterà al Team di ampliare ulteriormente il proprio raggio d’azione.
Da un dipartimento all’altro, passiamo all’altro fiore all’occhiello del 2022, HaTikwa. Sotto la Direzione di Luca Spizzichino e Luca Clementi, con l’esperta Caporedattrice Giorgia Calò e il Consigliere delegato Nathan Greppi, abbiamo pensato al futuro in lungo termine del giornale. Tralasciando le numerose interviste eccezionali, le breaking news, i videoservizi, e persino il Documentario “Non voglio morire” sulla tragedia del 9 ottobre, ci siamo chiesti, chi proseguirà questo lavoro tra 5 anni? Chi farà parte della redazione nel 2027? Dunque, partendo dal gruppo degli “HaTikwini” cioè i 18enni interessati a diventar parte della Redazione, che abbiamo avvicinato durante lo “Shabbaton in Gondola” abbiamo messo in piedi una vasta strategia. In primis, abbiamo cercato di coinvolgere ulteriormente i giovanissimi della nostra “Cantera” affidandogli la rubrica “Ebraismo e…”: uno spazio per approfondire il punto di vista ebraico su varie tematiche di attualità. Dopodiché abbiamo iniziato a guardare fuori, verso nuovi bacini d’utenza, e il principale ce lo avevamo proprio di fronte agli occhi: le scuole ebraiche. Dopo un primo incontro a Marzo e un secondo a Ottobre, abbiamo lanciato in collaborazione con la Scuola ebraica di Milano, la possibilità di svolgere le ore dei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento presso il nostro giornale. Un’innovazione pazzesca, curata in particolare dal Consigliere Nathan Greppi, nonché referente per la Comunità ebraica di Milano, che permetterà a svariati studenti di prendere parte alla Redazione di HaTikwa ricevendo una formazione valida per il proprio percorso accademico. Se coltivata al meglio, e se ampliata a Roma, questa manovra garantirà a lungo termine un fresco ricambio della Redazione ciascun anno e potenzialmente potrebbe formare persino i nuovi Direttori del giornale!
Sull’onda del rinnovamento, tra l’altro, abbiamo finalmente fondato “HaTikwa International”, un nuovo desk composto da redattori provenienti da tutto il Mondo, che scrivono in tempo reale di avvenimenti concernenti la vita ebraica nei rispettivi Paesi, fornendo una prospettiva reale e genuina dell’accaduto. In questo frangente abbiamo coinvolto Ludovica Efrati, nostra corrispondente da Washington DC, che insieme al patrocinio del WUJS, ha raggiunto questo ambizioso obiettivo.
Infine, come scoprirete durante questo Congresso, HaTikwa ha compiuto altri due storici progetti, che come in altri casi sono stati sia un tuffo nel passato che un balzo verso il futuro. Il primo consiste nella ristampa del cartaceo HaTikwa, “Rinnovarsi per crescere”, mentre il secondo è la presentazione del nuovo logo.
Non ci sono parole per descrivere l’impegno dei due Luchi, e di Giorgia e Nathan. Si vede come nonostante lavorino anche per altre testate, HaTikwa rimanga la luce dei loro occhi, il prezioso tesoro da custodire e accudire con tutte le cure a disposizione. Non è affatto scontato che dei professionisti si mettano così a disposizione per un’esperienza di volontariato, dedicando forse più tempo a questo che al proprio lavoro retribuito. Sono persone che ammiro profondamente, che in qualsiasi momento pensano a come sfruttare una determinata occasione per il bene del giornale, offrendo un servizio unico al Mondo per le ugeine e gli ugeini. Dovremmo tutti esserne grati.
Arriviamo quindi alla Commissione per il Sociale, coordinata da un’altra new entry del 2022, Ioel “Ioio” Roccas. Anche lui conosciuto ai tempi dell’Hashomer Hatzair, considerato il suo trascorso da Shlichon, e quindi la sua sensibilità per le tematiche sociali, è stato il profilo adatto per questa Commissione creata ad hoc per eseguire le numerose mozioni approvate allo scorso Congresso Ordinario. Dopo un inizio traballante, a causa del suo erasmus a Siviglia, una volta tornato in Italia ha fatto vedere il suo potenziale, raggiungendo obiettivi importanti e guadagnandosi una certa autonomia operativa. Seguendo tra l’altro i rapporti con la Comunità ebraica di Roma e l’UCEI, e lavorando a stretto contatto con la Vice Presidente Dafna, è stato possibile partecipare a varie iniziative come il Banco Farmaceutico, la pulizia delle spiagge, la distribuzione di pasti caldi con i City Angels, la raccolta fondi per la restaurazione del Sefer Torah in memoria di Stefano Gaj Tachè z”l, ma allo stesso tempo lanciarne altre come la raccolta di coperte per i senzatetto e la gita-pulizia delle Pietre d’Inciampo con la Moishe House mondiale.
Seguendo il filone dell’impegno civico e della cittadinanza attiva, non posso sorvolare sul nostro impegno all’interno del Consiglio Nazionale Giovani (CNG), presso cui per la prima volta sono stati eletti 4 ugeini nelle Commissioni Tematiche e grazie alla Segretaria Beatrice Hirsch abbiamo mantenuto una presenza attiva e vigile. Con il ritorno alle riunioni in presenza infatti Beatrice si è un po’ girata l’Italia per le Assemblee del CNG, stringendo rapporti preziosi con tante altre organizzazioni giovanili che compongono il panorama associazionistico italiano.
Tra la creazione di nuovi canali di comunicazione e la gestione degli aspetti burocratici dell’Unione, Bea è stata il “metronomo” del Consiglio, mantenendo sempre il polso della situazione. Anche lei al primo anno di Consiliatura, ha dimostrato prima di tutto un connubio tra maturità e umiltà incredibili, mettendosi fin dal primo giorno a disposizione del Consiglio con tantissima voglia di imparare. Ci tengo a raccontare un aneddoto specifico, capitato all’inizio dell’anno, che ancora ricordo perché rappresenta forse la qualità che più ammiro di Beatrice. Durante la nostra prima riunione in presenza a Milano, presso la sede del Memoriale della Shoah, abbiamo avuto un’accesa discussione di Consiglio su tematiche che adesso non vale la pena ricordare. Stavamo discutendo ormai da quasi un’ora, tuttavia si era fatta l’ora di pranzo e il nostro tempo a disposizione stava scadendo. Per cui, raggiunti bene o male a un punto di incontro, siamo usciti per andare a pranzo insieme, e non appena varcata la soglia del Memoriale, le divergenze erano completamente finite. Siamo andati a mangiare tutti insieme, sorridenti e tranquilli. La sua capacità di separare la dimensione lavorativa da quella personale è veramente impressionante, la sua lucidità nel comprendere i due piani di discussione è stata fondamentale per l’equilibrio del Consiglio, riconoscendo oggettivamente i limiti o i meriti di ciascun Consigliere in ciascun confronto.
Allargando l’orizzonte, passando dalla dimensione interna UGEI a quella dell’intero ebraismo italiano, ci tengo a sottolineare un aspetto in particolare di cui l’UCEI si è resa un ottimo partner: la formazione. In particolare, abbiamo svolto progetti per 4 aree principali: la formazione religiosa, con svariati shiurim con rabbini di tutta Italia; quella culturale, con il corso “L’ebreo inventato” basato sull’omonimo libro e focalizzato sui pregiudizi che circondano il nostro popolo; quella lavorativa, con un’altra edizione di Chance2Work, il percorso finalizzato all’approfondimento delle soft skills necessarie per passare dal mondo universitario a quello del lavoro; fino ai corsi di lingua ebraica come Language Exchange con la Esti School in Israele.
Ma ciò che mi è rimasto di più da UCEI sono i rapporti umani con tutti coloro che si adoperano per il futuro dell’ebraismo italiano, supportandoci giorno per giorno. In primis, l’Assessore ai Giovani Simone Mortara, con il quale mi sono interfacciato quasi ogni settimana, che è stato un fedele alleato e una delle poche persone a cui ho confidato e talvolta sfogato le mie idee o frustrazioni. Una persona saggia, che conosce molto bene l’UGEI e con cui abbiamo trovato subito una sintonia negli intenti. Come Sabrina Coen, la Presidente della Commissione Giovani, che ha sempre difeso le nostre posizioni e ci ha dato il rilievo che ci spetta al tavolo delle discussioni. Un’altra menzione speciale tengo a farla per Raffaella Di Castro, un’amica dal cuore enorme, curatrice del corso “L’ebreo inventato” e di Chance2Work, che ormai da anni a questa parte mette al centro del suo operato i giovani, ha a cuore le istanze ugeine e a cui tutti i Consigli UGEI hanno sempre espresso enorme gratitudine. Passando per Saul Meghnagi, Presidente della Commissione Memoria, Cultura e Antisemitismo, che si rivolge a noi giovani con il cuore in mano, come un nonno con il suo nipote preferito. Mi ricordo nitidamente quando mi ha invitato a casa sua nei pressi di Testaccio, poco prima della partita della Roma, e mi ha accolto davvero affettuosamente, proponendo tantissime collaborazioni che sicuramente metteremo in atto nella prossima annata. Infine, ci tengo a ringraziare il saggio Rav Della Rocca con il suo ufficio, in particolare la storica Genny Di Consiglio, che tutti noi sicuramente abbiamo conosciuto prima ancora tramite l’instancabile lavoro per l’UGN.
Espandendo ancora di più, raggiungiamo la dimensione nazionale anche al di fuori della Comunità ebraica, prima con il tipico capitolo del dialogo interreligioso e poi con il nuovo approccio alle scuole e università. Dopo “Iftar Kasher”, i weekend a Camaldoli, gli incontri in Vaticano e alla Gerusalemme di San Vivaldo, abbiamo incontrato tanti altri incredibili compagni di viaggio come Cenap Aydin Direttore dell’Istituto Tevere, Giacomo Ghedini Presidente dell’Amicizia Ebraico Cristiana Giovani, Vittorio Giardi degli Amici di San Vivaldo, Rosanna Cerbo Presidente dell’Associazione Internazionale Karol Woytjla.
Per quanto riguarda le scuole invece, abbiamo cercato di soddisfare tutte le richieste pervenute da tutto lo stivale, da Agrigento a Bolzano, incontrando un numero impressionante di studenti, come quando a Ferrara durante la conferenza del MEIS erano collegati oltre 12000 studenti. Per poter raggiungere ancora più classi e ragazzi, è appena partito il corso “Incontrare la Memoria” in collaborazione con il CDEC, volto a costituire una vera e propria task force di ugeini capaci di andare tra i banchi e diffondere cultura ebraica e didattica della Shoah.
Nelle università, invece, sulla scia di “UGEI Academy”, il progetto curato insieme ad Ariela Di Gioacchino e finanziato da WJC per incrementare la presenza dell’UGEI negli atenei, abbiamo svolto varie iniziative in LUMSA, PUL, Humanitas e in Cattolica di Milano. La principale però è stata “Memoria a Più Voci”, una joint venture tra UGEI, UCRI – Unione delle Comunità Romanes in Italia, Università La Sapienza di Roma e Arte in Memoria. Una progettualità mastodontica, basata su 5 seminari con professori ed esperti, su tematiche quali la cultura ebraica e rom, la memoria, l’antisemitismo e l’antiziganismo, seguiti ciascuno da un’esibizione musicale o una testimonianza diretta. L’intero percorso si concluderà nel 2023, con un primo evento a Trieste, in cui sarà posata la prima pietra d’inciampo in Italia in memoria di un deportato Rom, e poi a Roma con un evento conclusivo in cui sarà piantato un ulivo simbolo di pace e speranza.
Tra l’altro, “Memoria a Più Voci” ha una peculiarità molto speciale, infatti è stata ideata e coordinata interamente da un collaboratore esterno al Consiglio, ovvero il Chief Policy Office Simone Santoro. Dopo aver finito il suo mandato da Presidente, Simone non è andato del tutto in “pensione”, non è riuscito a non tenersi indaffarato. Oltre a questo ammirevole progetto, infatti è stato una guida saggia per me e per tutto il Consiglio, rimanendo sempre a disposizione per dritte e consigli, contribuendo in un modo fondamentale all’unità del Team. È meraviglioso poter contare sull’esperienza ed il know-how di un Past-president, soprattutto se un amico così fraterno, che da sempre è stato il nostro primo sostenitore. All’inizio pensavo che l’epoca delle ore al telefono con Simone fossero finite, ma mi illudevo, Simone è stato sempre presente per me e per tutti i miei Consiglieri, facendo valere un senso di attaccamento impareggiabile.
Parlando di Past-president, ci tengo a ringraziare un’altra mia predecessore, Keren Perugia, che anche quest’anno ha rilevato il ruolo della Direzione Esecutiva, aiutando Beatrice Hirsch a muovere i primi passi nell’Unione e agendo da protagonista dietro le quinte di tutti gli eventi.
Continuando il ragionamento geografico, arriviamo all’ultima caratteristica di questa vibrante annata. Da tempo parliamo dell’importanza del networking internazionale, la fitta rete di contatti seminata con cura in svariate occasioni. Finalmente è arrivato il momento di raccoglierne i dolci frutti, dimostrando ancora di più quanto l’internazionalizzazione dell’UGEI sia un valore aggiunto sotto così tanti punti di vista.
Responsabile di questo processo è il mio Vice Presidente Joshua Bonfante, che dopo aver rilevato proprio da me la delega ai rapporti internazionali, con il suo intrigante accento londinese ha subito trovato il ruolo ad hoc per lui. Diventando il volto dell’UGEI in Europa e addirittura uno dei volti di EUJS per la Summer U. Con Joshua sono cresciuto insieme fin dai tempi dell’UGN, ho condiviso gioie e amarezze, viaggi incredibili in giro per l’Europa, ma anche disdette per Covid o voli persi per motivi ancora oggi inesplicabili. Avrei una quantità senza limiti di aneddoti, automatismi o segreti da raccontare, ma vorrei condividere con voi l’aspetto che più abbiamo imparato a conoscere negli ultimi 12 mesi. Sicuramente avete tutti fatto esperienza del Joshua festaiolo e sfrenato, ma non tutti sapranno che dietro il sipario c’è un Joshua serio, calcolatore a tratti maniacale nei dettagli, puntuale nelle scadenze e immancabile negli impegni. Per questo motivo mi sono sentito tranquillo nel delegare un compito così importante come l’organizzazione di Winter.ly. Una maturazione, anche a livello nozionistico e culturale, che ci rende ancora più uniti, visto che ci permette di condividere ulteriori aspetti della nostra vita. Se per Simone ero il suo braccio destro, te e Dafna siete la mia ulna e radio!
Riprendendo le fila del discorso, nel corso del 2022 chissà quante miglia avremo accumulato tra Varsavia, Parigi, Bruxelles, Nizza, New York, Barcellona, Gerusalemme, Cancùn, Tel Aviv, Lisbona. E queste sono solo alcune delle stupende avventure che tramite l’UGEI, i giovani ebrei d’Italia hanno potuto sfruttare. Sia da un punto di vista semplicemente ricreativo, con gli Shabbatonim di UEJF o altre Union; oppure i seminari di EUJS come l’EU Activism Seminar o lo Yad Vashem Seminar; oppure agli incontri istituzionali come l’AJC Global Summit o Junction Multipliers; fino alla Zionist Leadership Academy o la Lauder Fellowship. Aprirsi all’ebraismo europeo e mondiale, ci può portare una valanga di opportunità, che oggi ci piovono una dopo l’altra grazie alla cura con cui abbiamo intessuto le nostre connessioni. Presidenti della altre Union sono ormai amici di bevute, referenti di organizzazioni ebraiche mondiali sono a distanza di un messaggio di Whatsapp, nei Board di EUJS e WUJS possiamo affidarci alle mitiche Micol Di Gioacchino e Caterina Cognini, il mondo ebraico non è mai stato così a portata di mano.
L’apoteosi di questo concetto è stata la Summer U, dove insieme a una folta delegazione italiana, siamo stati insigniti per la prima volta del prestigioso premio “Union dell’Anno”! Un riconoscimento senza precedenti, che certifica il nostro impegno e che ho avuto il grande onore di ritirare di fronte a una platea gremita e praticamente invadendo il palco con tutti i miei fidi collaboratori. Ci tengo a mostrarvi questo premio anche per ringraziare ciascuno di voi, perché certamente non sarebbe stato possibile raggiungere un traguardo così ambito senza il contributo di ogni singolo ugeino. Ciascun mattoncino, ogni goccia fa la differenza, anche una “semplice” partecipazione, perché questo attestato non è nient’altro che la stesura cartacea di ciò che tutti voi ci avete fatto vedere quest’anno, seguendoci così numerosi a tutti i nostri eventi.
E a proposito di eventi internazionali, vorrei fare un grande in bocca al lupo alle nostre 3 delegate Vittoria Bublil, Ariela Di Gioacchino e Ghila Lascar che adesso si trovano a Gerusalemme per il Congresso WUJS, dove dovranno sostenere la candidatura di Vittoria al Board WUJS e di UGEI agli Awards WUJS.
Avviandoci verso una conclusione, torniamo al punto da cui siamo partiti, il primo punto all’ordine del giorno di un evento storico, unico nel suo genere, che porta nostalgia e modernità contemporaneamente: Winter.ly!
Finalmente dopo anni di assenza torna il campeggio invernale UGEI, questa volta con un nuovo brand, “Winter.ly” è il coronamento di un’annata all’insegna del coinvolgimento di tutti i giovani ebrei d’Italia. Durante tutto l’anno abbiamo ad offrire una vasta gamma di eventi e opportunità in modo da raggiungere tutte le nicchie del nostro diversissimo ed esigente bacino d’utenza, e permettere a tutti gli ugeini di trovare uno spazio in cui poter esprimere il proprio potenziale. Winter.ly è la concentrazione di questo ideale in una settimana, vedrete come dallo sport, al giornalismo, passando per Torah, Israele e attualità, copriremo tantissimi argomenti cercando di venire incontro agli interessi di ciascun partecipante. Con speaker esclusivi e partecipanti dall’estero, proveremo a darvi un assaggio della connotazione internazionale del nostro operato, stimolando il vostro desiderio a viaggiare, a partire dal vostro legame con Israele.
Winter.ly sarà una pietra miliare, un investimento che porrà definitivamente UGEI nella mappa globale, diventando un incredibile trampolino di lancio sia in Italia, per raggiungere ancora più membri, ma anche all’estero in termini di visibilità, finanziatori e collaboratori, che vedranno ancor di più in UGEI un partner valido e affidabile, capace quasi di fare concorrenza alla Summer U.
A questo punto, svegliando chi nel corso della relazione si fosse addormentato, ringrazio vivamente tutti i presenti per l’attenzione, nuovamente tutto il Team e tutti coloro che ci hanno supportato, i miei cari amici Alex e Kauan, la mia famiglia e la mia cara Comunità di Siena per avermi seguito in questa Odissea… che certamente non si concluderà qui, the best is yet to come!
Studente di Medicina presso Humanitas University di Milano, è stato Presidente UGEI nel biennio 2022-2023.
Nato e cresciuto a Siena, attualmente ricopre il ruolo di Policy Officer ed è redattore di HaTikwa.