Purim e la capacità del popolo ebraico di fare teshuvà

Hamentashen and a megillah for Purim

di Ruben Caivano

Secondo i nostri maestri non è vero che Achashverosh non sapesse ciò che Aman stesse tramando contro gli ebrei di Susa. Il re conosceva la storia del popolo ebraico e sapeva che tutti coloro che avevano provato a sterminarlo erano stati puniti severamente da D-o. Quindi Achashverosh, non volendo fare la stessa fine, delegò il compito di eliminare i figli di Israele ad Amman, disinteressandosene.

Amman era un ministro molto intelligente ed un abile oratore, capace di fare sapientemente maldicenza ed adulare i propri interlocutori attraverso la sua dialettica perfetta. All’interno della Meghillà di Ester, capitolo tre verso otto, quando Amman chiede ad Achashverosh di sterminare gli ebrei dal suo regno, è scritto “ieshnò am echad”.
Dice il Midrash, che se si togliessero i punti dalla parola “yeshnò”, questa potrebbe essere letta “yashnù”, che significa “si sono addormentati”. Infatti, per Amman gli ebrei erano “Am mefuraz umeforad”, dunque “dispersi e stanchi delle mitzvot”.

Un piccolo retroscena. Amman era figlio di Haggag, discendente diretto di Amalek, proprio quell’Amalek che attaccò il popolo ebraico quando quando questo uscì da una località chiamata Refidim. Secondo molti commentatori, però, non si tratterebbe di un luogo fisico, ma di uno stato d’essere degli ebrei. Dopo il miracolo del Mar Rosso questi avevano più assistito alle azioni del Signore ed avevano cominciato a dubitarne. Dalla parola “Refidim” capiamo quindi che Amalek attacca quando il popolo d’Israele è stanco, distante dal Signore.

Quando Moshè vide arrivare il popolo di Amalek contro di sé, mando Giosuè a combatterlo. Per quale motivo non si recò di persona? Giosuè era membro della tribù di Efraim, figlio di Yosef, quindi nipote di Rachel, matriarca di Israele. Il popolo di Israele ha una tradizione, per la quale solo i discendenti di Rachel possono colpire i discendenti di Esav. Perché? Yosef nella sua esperienza in Egitto ebbe due figli, che chiamó Menashe ed Efraim. In ebraico il nome Menashe significa “che H’ mi ha tolto il male”, mentre Efraim si traduce come “H’ mi ha fatto aumentare la discendenza in terra straniera”. Da qui si impara come Yosef fosse attaccato al Signore anche nei momenti difficili, ed H’ quindi lo prende come esempio per contrastare una figura minacciosa come Amalek.

Anche nella Meghilla è così: la figura che si oppose ad Amman fu Mordechai, che apparteneva proprio alla tribù di Beniamin, figlio di Rachel come da tradizione. I chachamim sottolineano il fatto che Amalek sbaglia ad attaccare nei momenti di stanchezza e di insicurezza perché il popolo ebraico può respingerlo sempre se si appella al Signore per fare teshuvà. Questo, forse, è il motivo per cui Am Israel è continuato ad esistere ai tentativi di distruzione, Amman compreso.


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