Presentato “Kishreinu – Our Bond”, il documento sulle relazioni ebraico-cattoliche del World Jewish Congress

kishreinu

Ieri presso l’Aula Paolo VI in Città del Vaticano è stato presentato “Kishreinu – Our Bond”, un documento sulle relazioni ebraico-cristiane. Uno storico incontro che ha visto la partecipazione delle più alte cariche del mondo ebraico e cattolico. Per la prima volta nella storia il World Jewish Congress, rappresentato dal presidente Ronald S. Lauder e dal Comitato Esecutivo, è stato ospite presso la Santa Sede e ricevuto da Papa Francesco. Alla presentazione ha partecipato una nutrita delegazione dell’UGEI e dell’Amicizia Ebraico-Cristiana Giovani.

Moderati da Claudio Epelman, Commissario del WJC per le relazioni interreligiose, ha introdotto il già citato presidente del WJC Lauder, il Cardinale Kurt Koch e la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, nonché vicepresidente del WJC, Noemi Di Segni. I tre interventi hanno toccato da diversi punti di vista le diverse tematiche riguardanti i rapporti tra il mondo ebraico e la Chiesa Cattolica.

Il presidente Lauder ha ricordato le dinamiche che hanno portato al riconoscimento dell’antisemitismo da parte della Chiesa nella seconda metà del XX secolo con il Concilio Vaticano II e la dichiarazione Nostra Aetate, e di come “ebrei e cristiani condividano lo stesso codice morale”. “Oggi lanciamo Kishreinu, che rafforzerà il futuro comune dei nostri due religioni e rappresenta una nuova tappa nel legame ebraico-cattolico” ha aggiunto.

Il Cardinal Koch, si è soffermato invece sull’unicità della presenza del World Jewish Congress in Vaticano e di come a partire dal Concilio Vaticano II si sia rafforzato il rapporto con il mondo ebraico. “Abbiamo la responsabilità comune di lavorare insieme per il bene dell’umanità, rifiutando l’antisemitismo e gli atteggiamenti anticattolici e anticristiani, così come come ogni tipo di discriminazione” ha sottolineato il cardinale.

Mentre la Presidente Noemi Di Segni ha voluto ricordare l’infamia delle Leggi Razziali e il rapporti tra la Chiesa e le comunità ebraiche in Italia. Aetate. “Per i nostri 2000 anni di storia le maestose mura della Città del Vaticano hanno sempre rappresentato un limite invalicabile”, ha affermato la presidente UCEI, facendo notare come questo sia cambiato negli ultimi anni, arrivando alla storica giornata di ieri. SHa voluto ricordare anche la presa di posizione della Chiesa su quanto accadde durante la Shoah, con l’apertura degli Archivi Vaticani, e si è augurata che la Città del Vaticano possa adottare la definizione di antisemitismo dell’IHRA.

La cerimonia si è conclusa con un dono del Presidente Ronald S. Lauder al cardinale Koch, una Channukkia. “Questo candelabro ci ricorda come una singola luce può illuminare l’oscurità – spiega Lauder – ed è quello che stiamo cercando di fare oggi, cercare di illuminare insieme l’oscurità che stiamo attraversando”.


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