Pesach: “Abbracciate l’insicurezza con sicurezza”
di Redazione
I due simboli fondamentali della festività di Pesach sono la libertà e le domande.
La libertà poiché in questa settimana rievochiamo e ricordiamo la liberazione del popolo ebraico dall’Egitto, dalla schiavitù all’indipendenza. Le domande invece sono un motivo ricorrente, che torna e ritorna durante tutta la durata del Seder. I bimbi infatti pongono delle domande ai loro genitori, chiedendo spiegazioni sulla Matzà e sul Maror, cantando e recitando l’Haggada.
Rabbi Nachman di Breslavia cerca un nesso tra questi due simboli apparentemente contrastanti. La libertà d’altronde è sinonimo di certezza, di sicurezza, di stabilità. Le domande invece simboleggiano i dubbi, le incertezze, le insicurezze. Com’è dunque possibile che questi due valori vengano associati l’un l’altro?
Come sempre, Rabbi Nachman offre una prospettiva del tutto inedita e innovativa sulla questione. Rabbi Nachman spiega che non vi è libertà più profonda di quella scaturita dall’ignoto. Non vi è libertà più sincera di quella basta sul dubbio. “Solo quando sapremo accettare con serenità la consapevolezza di non avere una risposta a tutte le nostre domande, ecco che saremo davvero liberi”, spiega Rabbi Nachman. Ovvero, solo quando abbracceremo l’insicurezza con sicurezza, potremo davvero definirci uomini liberi.
Con l’augurio che questo Pesach possa regalarci la libertà, quella vera.
L’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI) è un’organizzazione ebraica italiana. Essa rappresenta tutti gli ebrei italiani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. L’organo ufficiale di stampa UGEI è HaTikwa: un giornale aperto al confronto di idee.