Parashat Rée e l’insegnamento sul libero arbitrio
di Redazione
Parashat Rée si apre con un passo particolare, nel quale viene trasmesso al popolo ebraico un messaggio di grandissima importanza. E il messaggio è il seguente: tutto ciò che ci accade, in quanto individui e in quanto popolo, dipende unicamente da noi. Noi siamo responsabili delle benedizioni che riceviamo, delle cose buone che ci capitano, dei miracoli che incontriamo. O viceversa.
La Parashà ci spiega cosa signifchi realmente il libero arbitrio, cosa significhi fare la scelta, la grande scelta, di credere o di non credere. E ovviamente, in cosa credere. Credere in Dio, credere nel bene insito nell’uomo, credere nella bellezza della vita nonostante tutto. O credere nel male, nel dolore, nel buio. Scegliere dunque di credere. Perché come già detto, tutto dipende da noi. Noi siamo i veri artefici di ciò che ci capita.
Qual è dunque la benedizione che viene promessa al popolo ebraico all’inizio della Parashà? La benedizione non si basa sulle conseguenze delle azioni da noi realizzate, bensì sulle intenzioni con le quali le azioni sono state realizzate. Non si guarda solo il risultato finale, ma si guarda l’intero percorso. Si considera laa scelta di intraprendere un percorso, talvolta più importante di ogni traguardo raggiunto.
Come disse il superstite del genocidio nazista, nonché Premio Nobel per la pace, Elie Wiesel: “Posso vivere con Dio, posso vivere contro Dio, ma non posso senza Dio”. Ecco la Parashà ci insegna a vivere con Dio, ha scegliere di vivere con Dio.
L’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI) è un’organizzazione ebraica italiana. Essa rappresenta tutti gli ebrei italiani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. L’organo ufficiale di stampa UGEI è HaTikwa: un giornale aperto al confronto di idee.