Parashat Mishpatim: il valore dell’empatia
HaTikwa, di Redazione
La Parasha di questa settimana, Parashat Mishpatim, ci insegna un valore di straordinaria importanza. Il valore dell’empatia. Cerchiamo di capire perché.
Parashat Mishpatim tratta un aspetto estremamente tecnico e burocratico dell’abraismo, quello delle regolamentazioni e delle norme di comportamento. Argomenti estremamente pratici, apparentemente privi di alcun risvolto emotivo. Poi, d’un tratto, la Parasha cita le quattro categorie di persone che Dio preferisce, quelle che il Signore sente più vicine a sé: il povero, il convertito, la vedova e l’orfano.
Nell’era delle scorciatoie e dei favoritismi nei confronti dei più forti, dei più agiati, dei più potenti, ecco che viene la Torah e ci spiega quali sono davvero le persone che meritano davvero uno spazio speciale nei nostri cuori. Le più deboli, le più sole, le più spaesate. E se Dio riserva particolari attenzioni nei confronti di queste persone, perché noi non dovremmo fare lo stesso? Ecco la prima lezione di empatia. Ma presto ne arriva una seconda.
Il Sefer Hachinuch spiega che tutti noi facciamo parte di queste quattro categorie, pur non essendone a conoscenza. Tutti noi talvolta ci sentiamo un po’ soli, un po’ stranieri, un po’ diversi, un po’ deboli. Ognuno di noi racchiude in sé quelle straordinarie fragilità che ci rendono umani e di conseguenza tanto vicini a Dio. Se ognuno di noi riuscisse a vedere nel prossimo o in sé stesso queste qualità, ecco che riusciremmo tutti ad essere molto più comprensivi, molto più disponibili, in una parola: molto più empatici. E una vita svolta all’insegna dell’empatia, è una vita più armoniosa, una vita migliore.
Impariamo dunque la lezione più importante: anche lì dove tutto ci sembra freddo e distaccato, anche se la realtà che ci circonda tutto pare essere estremamente tecnico, come nella Parasha di Mishpatim, ecco che con un po’ di sfrozo potremmo presto trovare un risvolto umano e colmo di emozioni, quelle emozioni che tanto mancano nella nostra quotidianità.
L’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI) è un’organizzazione ebraica italiana. Essa rappresenta tutti gli ebrei italiani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. L’organo ufficiale di stampa UGEI è HaTikwa: un giornale aperto al confronto di idee.