Nigeria: gli ebrei e l’indipendenza del Biafra
di Ludovica Efrati
Gli Igbo sono uno dei tre gruppi etnici più grandi in Nigeria. La maggior parte di loro credono di far parte del popolo d’Israele, più specificatamente di essere una della dieci tribù perdute. Queste si sarebbero perse nell’ottavo secolo d.C., quando il Regno del Nord fu conquistato, e ne fanno parte anche gli ebrei d’Etiopia. La maggior parte degli Igbo non sono strettamente religiosi, ma mantengono alcune delle tradizioni più importanti come la circoncisione, i sette giorni di lutto dopo la morte di un familiare, la chuppà per il matrimonio, e la celebrazione di Rosh Chodesh.
Purtroppo, la loro ebraicità non è assodata per tutti. Chidi Ugwu, Igbo ed antropologo alla University of Nigeria, racconta che il fattore dell’Ebraismo è emerso solo dopo la guerra civile nigeriana, nota anche come guerra del Biafra, che ebbe luogo fra il 6 luglio 1967 e il 13 gennaio 1970, in seguito al tentativo di secessione delle province sudorientali della Nigeria di etnia Igbo, autoproclamatesi Repubblica del Biafra. Nel 1970, le perdite degli Ibgo erano diventate brutali e, come rivela Chidi Ugwu durante un’intervista con la BBC: ”Le persone volevano qualcosa a cui aggrapparsi psicologicamente”. Secondo lui, si sentivano oppressi, discriminati e perseguitati come gli ebrei. Chidi Ugwu continua dicendo: ”È un insulto crederli la tribù persa di qualcuno, non ci sono basi storiche o archeologiche per provarlo”. Secondo l’antropologo, gli Igbo sono emigrati in Nigeria dall’Egitto migliaia di anni fa e che probabilmente sono gli ebrei che hanno acquisito tradizioni Igbo quando erano in Egitto. Qualche anno fa, una ricerca tramite test del DNA ha rivelato che non ci sono evidenti e verificate connessioni ebraiche negli Igbo.
Anche da Israele, Rav Eliezer Simcha Weisz non ha dubbi sulla faccenda. In un’intervista alla BBC dice: “Dichiarano di essere discendenti di Gad, uno dei figli di Yaacov, ma non riescono a provare l’ebraicità dei loro nonni. Per quanto riguarda le loro tradizioni, tante altre persone non ebree osservano tradizioni ebraiche”. Il Rav continua dicendo che se gli ebrei nigeriani non si convertono all’ebraismo tramite processo formale, non potranno essere considerati ebrei. Per alcuni di loro, ad esempio Shlomo Ben Yaakov, la conversione sembra un insulto. Dichiara infatti fieramente in un’intervista con la BBC: ”Io mi considero ebreo. Qui facciamo le stesse cose che fanno in Israele”.
Al momento, in Nigeria esiste una comunità di 12,000 persone praticanti, supportata da diversi gruppi ebraici ortodossi in giro per il mondo che fanno donazioni, organizzano visite di solidarietà e supportano la causa. Dani Limor, ex agente del Mossad famoso per la sua operazione top-secret che ha salvato gli ebrei etiopi portandoli in Israele, è uno dei più famosi supporter della causa Igbo. Limor non solo visita le comunità ebraiche nigeriane dal 1980 e attesta che l’ebraismo in Nigeria esiste da prima della guerra civile, ma crede anche che gli Igbo siano arrivati dal Marocco 500 anni fa. Secondo lui, si sarebbero stabiliti a Timbuktu prima di emigrare verso la Nigeria. Alla BBC dice che è convinto che “l’Ebraismo va oltre il colore della pelle, è nel cuore”.
Negli ultimi anni, le comunità ebraiche situate nel Sud della Nigeria hanno visto un aumento vertiginoso di frequentanti grazie alla partecipazione del gruppo Indigenous People of Biafra (IPOB). IPOB è un gruppo separatista che ha come obiettivo la ricostituzione dell’indipendenza del Biafra tramite la conquista (o riconquista) di terre che al momento appartengono alla Nigeria. Il governo nigeriano l’ha riconosciuta come organizzazione terroristica nel 2017 tramite il Nigerian Terrorism Act. Il movimento è guidato da Nnamdi Kanu, che ricorda spesso al gruppo delle loro origini ebraiche e li incoraggia a sposare la loro fede. Nonostante questo, i suoi fedeli non sono riconosciuti come ebrei autentici dalle comunità nigeriane più religiose, in quanto combinano aspetti dell’Ebraismo con tradizioni cristiane e le loro pratiche religiose sono associate con l’Ebraismo messianico. Al momento, Kanu è in prigione e dovrà affrontare un processo per le accuse di tradimento e partecipazione ad attività terroristiche, visti i suoi legami con l’IPOB. Kanu teme che le ripercussioni delle attività militari degli IPOB ricadano sulle 70 comunità ebraiche nigeriane. Viste le ultime notizie dalla Nigeria, le paure sembrano non essere infondate.
Photo credits: IRUM
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