Milano 2021, intervista ai candidati al Consiglio comunale: Rebecca Arippol

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Alle porte delle prossime elezioni amministrative del 3 e 4 Ottobre a Milano, HaTikwa ha intervistato due candidati al Consiglio comunale, appartenenti alla Comunità ebraica di Milano. Per la Lista Civica Luca Bernardo, a sostegno del candidato Sindaco Luca Bernanrdo, abbiamo parlato con Rebecca Arippol, consulente immobiliare e attivista.

 

Da molto tempo sei attiva all’interno del mondo ebraico e nei social per divulgare informazione su più temi, ma com’è nato il tuo attivismo? Qual è il tuo obiettivo?

 

“Quando sei a difendere la tua identità, la motivazione è un qualcosa che ti viene da dentro. Alla fine l’obiettivo è la protezione, soprattutto dei giovani ebrei che in questo momento si sentono “sotto assedio”, che siano nelle università o nelle scuole, poiché non hanno gli strumenti adatti per difendere la loro identità. L’obiettivo è non far più sentire sole queste persone, che magari hanno paura di esporsi o a cui viene detto di non palesare la propria identità per evitare ripercussioni. Bisogna instillare il coraggio di vivere orgogliosamente la propria identità ebraica, senza sentire il bisogno di doversi nascondere, altrimenti significa che non viviamo in un Paese libero e democratico, bensì in uno ipocrita e falso”.

 

Chiaramente, una persona coinvolta in temi così caldi non può non adocchiare il mondo politico, ma cosa ti ha spinto a fare questo passo in più? Perché hai deciso di candidarti?

 

“Amo Milano, ma avendo vissuto molto tempo all’estero, in questi ultimi anni da quando sono tornata in Italia vedo molta ipocrisia, soprattutto a livello politico. Ho notato come sono amministrate le altre grandi città europee e comparandole con Milano mi accorgo che siamo sommersi di burocrazia, inciviltà, fuffa. Allora quale miglior modo di portare un cambiamento se non entrare in Consiglio Comunale?

 

In poche parole, vorrei portare l’innovazione e l’integrazione che ho testimoniato in prima persona nel resto d’Europa e del Mondo”.

 

Se potessi riassumere in 3 punti il tuo programma politico, quali sono gli argomenti cardine che vorrai affrontare con maggiore urgenza?

 

“In primis l’integrazione, ovvero poter dare mezzi concreti alle persone che da tempo cercano di entrare nel tessuto sociale cittadino per contribuire fattivamente alla nostra società, senza essere discriminati ed esclusi. Si parla molto di inclusività, ma poco di integrazione, ed è quello che fa la differenza per arricchire culturalmente ed economicamente la città.

 

Dopodiché, Milano è certamente una città molto internazionale e moderna, ma c’è ancora molto da investire nell’innovazione. Per fare un esempio, Fastweb è solo una delle poche aziende in città che ha puntato sulla eco-sostenibilità: allora perché non stanziare ulteriori incentivi alle aziende per la transizione ecologica, la riduzione del consumo di plastica?

 

Infine, senza dubbio bisogna investire sul lavoro dei giovani. Purtroppo l’Italia non è un Paese meritocratico per questi molti o rimangono indietro o decidono di andare all’estero. Come puoi immaginare di vivere a Milano con uno stage da 300€ al mese?”.

 

In quanto Consigliere Comunale, qualora riuscissi a vincere, ci sono delle tematiche che vorrai trattare legate anche al mondo ebraico, in particolare a Israele e all’antisemitismo?

 

“Innanzitutto vorrei ricordare che Milano è gemellata con Tel Aviv… e Tel Aviv, come del resto tutto Israele, è un polo che dà tanto al Mondo e offre numerose opportunità di collaborazione in svariati settori.

 

Mentre in tema di antisemitismo, dobbiamo essere proattivi, non possiamo sempre perderci nelle chiacchere o limitarci a rispondere quando siamo chiamati in causa. Il tweet della Murgia ad esempio, è stata una vergogna, una persona così non può più permettersi di lavorare in televisione e di avere una carriera senza aver chiesto scusa a una comunità ebraica o di aver compreso la gravità delle sue affermazioni. Dunque, c’è bisogno di un forte interlocutore che sappia fare giusta informazione e agire con decisione per estirpare questo genere di episodi”.

 

Tra qualche settimana ci saranno anche le elezioni all’interno della CEM, cosa pensi della situazione che si è venuta a creare? Hai dei pronostici riguardo il prossimo futuro?

 

“Purtroppo la CEM negli ultimi anni non ha ascoltato e non ha fatto abbastanza per i giovani. La comunità ebraica di Milano deve investire sui giovani, se non lo farà sarà condannata nel medio-lungo termine a scomparire.

 

Tuttavia, sono molto soddisfatta della nuova lista che si è presentata a queste elezioni, Beyachad-Insieme, in cui ci sono finalmente delle facce nuove e fresche. Sono convinta che saranno capaci di portare quel tanto atteso cambiamento che la comunità merita e per questo mi auguro che riescano ad ottenere un buon risultato”.

 

Una curiosità, qual é  il tuo sogno nel cassetto? Dopo l’eventuale esperienza in Consiglio Comunale, verso dove proseguirà il tuo percorso?

 

“Uno dei miei tanti sogni, a cui fra l’altro sto già lavorando, è quello di poter creare delle infrastrutture come parco giochi o aziende in Israele, in particolar modo in Cisgiordania, in cui promuovere il dialogo interculturale tra le comunità palestinesi e israeliane, attraverso delle attività che favoriscano la conoscenza reciproca e la responsabilità sociale.

 

Come puoi immaginare non è semplice, però ognuno di noi può fare sempre qualcosa per promuovere il dialogo e la comprensione”.

 


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