Lilith e la luna in giallo: un thriller fantascientifico

lilith

di Nathan Greppi

 

Nonostante le aspettative odierne non siano paragonabili a quel lontano 1969 in cui l’uomo mise piede per la prima volta sulla Luna, i viaggi spaziali continuano a suscitare un certo fascino. Ma la conquista dello spazio è anche una questione geopolitica, di lotta tra grandi potenze, oggi come quando si sfidavano americani e sovietici. Questi temi sono stati trattati nel romanzo Lilith e la luna in giallo, un thriller fantascientifico scritto da Stella Bolaffi Benuzzi e pubblicato nell’aprile 2020 da Belforte.

La storia è ambientata in un prossimo futuro, nell’anno 2027: Lilith “Lilian” Bercovitch è una giovane sergente dell’aeronautica americana, di origini israeliane, che viene scelta per diventare il primo astronauta donna a vivere sulla Luna. All’inizio la sua missione prevede che sperimenti soprattutto la vita sessuale sulla Luna, per capire se un giorno l’umanità potrà colonizzare il nostro satellite e viverci. Tuttavia, ben presto la giovane si ritrova coinvolta in un intrigo internazionale che vede coinvolti i servizi segreti americani, israeliani e cinesi, nel quale dovrà lottare per sopravvivere.

Lilith si presenta fin dall’inizio come una donna forte, abituata a lottare per farsi strada in un mondo prevalentemente maschile, ma che allo stesso tempo vorrebbe legarsi all’uomo che ama e diventare madre. A tal proposito, la scelta del nome non è casuale: secondo la kabbalah, Lilith era la prima donna, creata prima di Eva, ma che fu cacciata dal Gan Eden in quanto non voleva stare sotto Adamo. E nel romanzo si susseguono spesso citazioni tratte dalla Bibbia o dalla letteratura classica.

Altro elemento interessante è come vengono trattate le questioni geopolitiche: in recenti film di Hollywood ambientati nello spazio, come Gravity e The Martian, i cinesi vengono dipinti positivamente, anche perché quei film cercano di avere successo in un mercato da oltre un miliardo di persone. Nel romanzo, invece, essi appaiono come nemici, mentre gli americani sono descritti più come degli imbranati. Chi si salva sono gli israeliani del Mossad, che diventano un simbolo del legame tra Lilith e il suo paese natale.


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