L’epopea degli ebrei nelle Marche

libro

di Nathan Greppi 

 

Sebbene oggi abbiano un’importanza marginale per l’ebraismo italiano, c’è stato un tempo in cui le Marche ospitavano comunità molto importanti, da Ancona ad Urbino, da Fermo a Macerata: queste terre erano un punto d’incontro tra Oriente e Occidente, in quanto vi si trovavano ebrei romani, veneziani, dei paesi islamici, nonché i sefarditi che volevano fuggire lontano dall’Inquisizione che dava loro la caccia. Tante storie che riemergono nei 9 racconti racchiusi nel volume Il viaggio e l’ardimento, scritto da Vittorio Robiati Bendaud e pubblicato da Liberilibri.

Le storie raccontate da Bendaud, scrittore e traduttore che è stato anche consigliere UGEI nel 2011, sono quelle di importanti esponenti dell’ebraismo marchigiano o che sono passati per le Marche nel corso delle loro peregrinazioni, in un arco di tempo che va dal ‘300 fino al secolo scorso. Oltre a figure storiche come Rav Immanuel da Roma, che fu amico di Dante Alighieri, o della celebre famiglia di stampatori Soncino, viene raccontato un episodio della gioventù di Rav Giuseppe Laras, tra i più importanti esponenti dell’ebraismo italiano contemporaneo che è stato a suo tempo maestro dello stesso Bendaud. Non mancano episodi di antisemitismo cruenti, come il rogo dei marrani di Ancona del 1556, nel quale circa 25 persone furono uccise.

Dopo aver trattato la storia degli ebrei nei paesi islamici nel saggio La stella e la mezzaluna, Bendaud esordisce nella narrativa con racconti che narrano fatti realmente accaduti con la serietà di un testo accademico e l’intensità di un romanzo storico. Essi sono il frutto di uno studio e di una documentazione molto approfondite, e non a caso l’autore ha ringraziato per l’aiuto Maria Luisa Moscati, massima esperta vivente della storia degli ebrei marchigiani.


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