Le verità negate

jerussanta

veritanegata“Libertà di parola significa poter dire quello che vuoi […] ciò che non puoi fare è mentire e aspettarti di non essere tenuto a risponderne”. Questa frase è tratta dal film “La verità negata” di Mick Jackson, che affronta il tema del negazionismo della Shoah. Ho deciso di partire proprio da questo per rispondere all’ennesima polemica sul conflitto arabo-israeliano.

Qualche mese fa su un giornalino di un liceo di Roma sono usciti due articoli, particolarmente duri e provocatori, riguardo a questo tema. Attacchi senza senso sono mossi agli israeliani, considerati “carnefici”. Entrambi gli articoli si fondano su stravolgimenti storici. Non voglio entrare nel merito di quanto scritto in quanto farei riferimenti incomprensibili per chi mi sta leggendo. Ma il problema degli attacchi mediatici a Israele è ormai all’ordine del giorno. La scrittrice attacca perfino il sistema Iron Dome per i suoi costi “proibitivi”. Certo, ma non parla di quante vite umane salva, la vita di un uomo non ha prezzo. Sarebbe come criticare un farmaco salvavita solo perché è molto costoso.

onuplanSpesso la costituzione dello stato d’Israele è descritta come un atto di forza, ignorando che Israele è nata per volontà mondiale e che, al contrario, la popolazione araba rifiutò la spartizione proposta dall’Onu nel 1947, affinché uno stato arabo e uno stato ebraico potessero convivere. Israele è l’unica democrazia presente attualmente in Medio Oriente; è solo grazie alla riunificazione di Gerusalemme sotto il governo israeliano che tutte le religioni possono pregare senza pericolo nei propri luoghi di culto. Invito quindi chiunque voglia scrivere di questo o voglia trattare questo tema a leggere la dichiarazione della fondazione dello stato d’Israele che cita: “lo stato d’Israele […] sarà fondato sulla libertà, sulla giustizia e sulla pace […] assicurerà completa uguaglianza di diritti sociali e politici a tutti i suoi abitanti senza distinzione […] Tendiamo la nostra mano a tutti gli stati vicini e ai loro popoli in un’offerta di pace e di buon vicinato”. Peccato che il giorno dopo la sua costituzione, lo stato d’Israele fu immediatamente attaccato dai suoi vicini, e gli attacchi allo stato e alla sua popolazione non hanno da allora mai avuto fine.

jerussanta
Gerusalemme, crocevia di culture e tradizioni

E’ per tutti questi motivi che avevo deciso di non rispondere. Le mie parole non avrebbero aggiunto niente ai fatti. Chi critica incondizionatamente Israele non approfondisce nemmeno la realtà dei fatti. Rimane però un senso di frustrazione quando assisto a tutto questo. Credo allora che sarebbe giusto che nelle scuole, oltre a far conoscere la Shoah, fosse offerta un’informazione corretta sul conflitto arabo-israeliano; così come sarebbe opportuno formare ragazzi della mia età affinché possano essere in grado di replicare con chiarezza e competenza, una competenza che non sempre abbiamo. Solo una richiesta di maggior attenzione ai dirigenti scolastici. E’ giusto e opportuno lasciare libertà di parola, di espressione, di opinione e di stampa, ma non è giusto stravolgere la verità storica. Sarebbe come considerare libertà di opinione scrivere che la Cappella sistina è stata affrescata da Giotto. Concludo con un’altra frase tratta dal film che mi ha molto colpita: “Io non attacco la libertà di parola, difendo solo il diritto di lottare contro chi vuole sovvertire la verità”.

Keren Perugia
Keren Perugia vive a Roma, dove frequenta il liceo classico


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