La Parashà di Shelach Lechà e l’esplorazione della Terra d’Israele
di Manuel Moscato
L’argomento centrale della parashà di Shelach Lechà è l’esplorazione della terra d’Israele. Moshé comanda a 12 membri del popolo ebraico di andare a esplorare il territorio, e in particolare di controllare quale popolo ci abita, come sono la terra, le città, il terreno, se c’è raccolto, ecc.
Al ritorno dall’esplorazione, 10 uomini parlarono male della terra d’Israele, dicendo che non era il caso di andare ad abitarvi. Solo 2 degli esploratori, Yeoshua Bin Nun e Calev Ben Yefune, parlarono bene della terra, e convinsero il popolo ad andare ad abitarci. Come ci dice la Torah, l’esplorazione durò esattamente 40 giorni. Il Midrash ci racconta che gli esploratori andarono a Rosh Hodesh Tamuz, e tornarono dopo 40 giorni, che era esattamente il 9 di Av.
Appena il popolo ebraico seppe che la terra d’Israele non era buona, piansero per tutta la notte, come è scritto in Bamidbar, capitolo 14 verso 1: “Tutta la congrega alzò la voce e il popolo pianse tutta la notte.” Quella notte era proprio la sera di Tisha Beav, e non a caso uno dei motivi per cui si digiuna a Tisha Beav è che, oltre al ricordo della distruzione del primo e secondo Beth Amikdash, si ricorda anche quando gli esploratori tornarono da Erez Israel e parlarono male della terra.
Non a caso questa parashà è vicina all’episodio in cui Miriam fa maldicenza verso suo fratello. Come dice Rashi, gli episodi sono vicini per il fatto che Miriam era stata punita per la maldicenza fatta verso suo fratello Moshé, e tuttavia i 10 esploratori non impararono affatto la lezione.
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