La Parashà della settimana: Vayezé
di Jonathan Di Veroli
Il brano settimanale vede protagonista il patriarca Yaacov. Nel corso del racconto vengono descritte varie dinamiche famigliari, in particolare quella intercorsa tra lui e suo suocero, nonché zio, Labano.
Giacobbe, andato via dalla casa di suo padre, si imbatte in un luogo particolare. Lì si addormenta, sognando una scala con degli angeli che salgono e scendono. Spiegano i commentatori che quel luogo era il Monte Morià, in passato importante per suo padre e suo nonno e in futuro per gli ebrei di ogni generazione, visto che lì è stato costruito il Bet Hamikdash.
Egli si innamora di Rachel, figlia di Labano, ma il suocero pone come condizione per il matrimonio la servitù per 7 anni. Giunto al termine degli stessi, Lavan lo inganna facendolo sposare con Leà, costringendolo a rimanere come suo servo altri 7 anni per prendere in moglie l’altra figlia.
Dopo molto tempo Giacobbe decide di andare via dalla casa insieme alle mogli e ai figli. Capisce che lui stesso è cambiato, e lo si evince anche dal testo: prima pensava e sognava spiritualmente, come testimoniato dal sogno degli angeli sulla scala; ora si accorge di essere diventato un uomo più rivolto alla materialità. È questa la forza e la caratteristica di Yaacov. Capisce di essere stato influenzato negativamente da suo suocero e così decide di andar via. Un comportamento da prendere in esempio: occorre allontanarci da ciò che ci porta sulla cattiva strada.
Shabbat Shalom!
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