La Parashà della settimana: Toledot
di Jonathan Di Veroli
La Parashà di questa settimana è Toledot, che significa discendenze, proprio perché si parla delle discendenze di Itzchak, ovverosia Yacov ed Esav.
Questa comincia dicendo: “E queste sono le discendenze di Izchak figlio di Avraham. Abramo generò Isacco”. Perché questa ripetizione? Spiegano i commentatori che ormai Abramo e Sara erano vecchi e c’erano molte malelingue, tanto circa Abramo, quanto nei riguardi di Sara, che la gente del posto sospettava avesse avuto un altro rapporto. Quindi la Torah tiene a rimarcare che sia figlio di Abramo, sottolineando peraltro la somiglianza tra padre e figlio.
Tornando alla discendenza, Giacobbe era il figlio dello studio, mentre Esav era dedito alla caccia. Izchak preferiva Esav, mentre la moglie Yacov.
Come si sa, Esaù vende la primogenitura a Yacov per un piatto di lenticchie. Quando il fratello più piccolo prende la benedizione del primogenito, è scritto: “La voce è la voce di Yacov e le mani sono le mani di Esav”, perché il primo si era sistemato per sembrare Esaù. Questa frase è molto importante perché così si spiega che gli ebrei, discendenti di Giacobbe, sono un popolo di voce, che parla, prega. Costituisce dunque un invito ad Am Israel a rimanere tale e non perdere la propria identità per un’altra, che invece è rappresentata dalle mani di Esav.
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