La Parashà della Settimana: Tetzaveh
di Jonathan Di Veroli
La Parashà che leggiamo questa settimana è chiamata “Tetzaveh” e al suo interno si trovano molti dettagli riferiti alla figura del Sacerdote, il Koèn. Vengono descritte le vesti di quelli semplici e del Grande Sacerdote, il Koèn Gadol, e anche il rito di investitura.
La particolarità di questa Parashà sta nel fatto che non si trovi in nessun verso il nome di Moshè, cosa che non avviene mai dal libro di Shemot fino alla fine di Devarim.
Le spiegazioni possono essere molteplici, ma una cosa è molto chiara: la nostra Parashà è dedicata interamente ad Aaron, sommo Sacerdote e fratello di Moshè, e ai suoi figli. Moshè opera senza apparire, proprio per dare spazio al fratello. Una scelta che ha permesso ad Aaron di comprendere il reale peso delle responsabilità, e a Moshè di capire che, nonostante fosse il leader del popolo ebraico, non dovesse essere costantemente al centro dell’attenzione. Questo è un grande insegnamento per noi e per le generazioni future. Ci sono persone che si sentono in dovere di essere in qualsiasi ambito, ma Moshè ci insegna che un bravo leader sa quando mettersi da parte.
Shabbat Shalom!
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