La Parashà della settimana: Re’eh
La Parashàh di questa settimana inizia con una raccomandazione che Moshè Rabbenu fa al popolo ebraico da cui ognuno di noi può imparare un elemento fondamentale del servizio di Hashem.
Questa si apre appunto con le parole “Reè Anochì Noten Lifnechem HaYom Berakhàh u-Qellalàh – Guarda che io metto oggi davanti a voi la Berakhàh (benedizione) e la Qellalà (maledizione)” [le traduzioni di queste parole non sono del tutto precise ma ho preferito scrivere i termini con cui solitamente vengono tradotte per facilitare i lettori].
Moshè Rabbenu ci insegna anche come ottenere questa berakhàh, ossia rispettando e mettendo in pratica le Mitzvòt di HaShem.
Anche in altri punti la Toràh ci dice che HaShem ci mette davanti due strade da percorrere; quella della vita attraverso l’osservanza delle Mitzvòt e quella della morte se si sceglie il contrario. È interessante però notare che quel passo si conclude con le parole “u-Bachartà BaChaijm – e sceglierai la vita”. Hashem ci mette davanti la scelta e ci consiglia cosa fare!
I Chacamim fanno notare che questo consiglio sembra essere superfluo, difatti qualsiasi uomo dotato di intelligenza minima capisce che tra la vita e la morte non c’è dubbio su cosa scegliere. Per quale motivo allora la Toràh sente il bisogno di consigliarci cosa fare? Proviamo a capirlo insieme!
Ognuno di noi si scontra giornalmente con lo Yetzer HaRà’ – istinto cattivo e quest’ultimo ha il compito di metterlo alla prova per farlo elevare spiritualmente. Come fa lo Yetzer HaRà ad ingannarci e farci sbagliare? Semplice, ci paga in contanti! difatti ogni trasgressione commessa provoca un godimento istantaneo. Per esempio quando si mangiano cibi non Kasher si gode immediatamente della trasgressione e così rubando ecc…
Le Mitzvòt invece non funzionano così, la loro ricompensa ci viene ripagata solo nel mondo a venire poiché tutti i beni di questo mondo non bastano a compensare una mitzvà compiuta. Su questo fattore lo Yetzer HaRà gioca e spesso vince! Per questo la Toràh viene e ci testimonia che è meglio scegliere la strada delle Mitzvòt anche se si verrà ricompensati per questo solo dopo 120 anni.
Perchè però aspettare cosi tanto e non godere subito? HaShem vuole il nostro bene ed ha creato l’uomo esclusivamente per farlo godere (Vedi Messilat Yesharim cap.1), però bisogna capire come godere. HaShem sa cosa è meglio per noi e per questo ci chiede di godere nel mondo futuro dove il godimento è infinito e di miglior qualità.
Inoltre è fondamentale sapere che anche se la ricompensa viene data solo nel mondo futuro, tuttavia ogni Mitzvàh che si mette in pratica ha un influenza positiva anche in questo mondo.
Be”H speriamo di riuscire a fare nostro questo concetto e scegliere tutti i giorni la strada della vita e rinforzaci in essa.
Shabbat Shalom!
di Cesare Di Tivoli
Organo ufficiale di stampa dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia. Fondato nel 1949, dal 2010 è una testata online e inserto mensile di Pagine Ebraiche.