La Parashà della settimana: Mishpatim

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Mishpatim significa leggi. Dopo la Parashà di Itrò, in cui furono dati i Dieci Comandamenti, H. consegna al popolo ebraico una serie di norme dettagliate, non più generali e solenni come fatto in precedenza. La prima norma affrontata nella Parashat Ha Shavua è quella riguardante l’eved ivrì, lo schiavo ebreo. È scritto nel secondo verso: “Se acquisterai un servo ebreo egli ti servirà per sei anni, ma nel settimo andrà in libertà senza riscatto”. A prima vista tutto ciò potrebbe essere contraddittorio perché Shemot è il libro che celebra la liberazione dalla schiavitù; infatti nell’Esodo si sottolinea il principio per il quale un popolo non può essere sottomesso da un altro popolo e che il S. interviene direttamente per sconfiggere i poteri che comandano sugli altri, poiché ognuno ha diritto della libertà. Dove può essere quindi la logica che potrebbe spiegare questo strano ordine? Secondo alcuni commentatori l’eved di cui si parla è una persona che ha un debito economico ed è tenuto a vendere il proprio lavoro al padrone al quale rimane vincolato. Nonostante ciò il padrone deve assolutamente garantire la dignità nei confronti del suo schiavo. Da qui si capisce come l’eved ivrì non viene considerato un oggetto, ma una persona che deve essere tutelata nei suoi diritti. Primo fra tutti il diritto del riposo nel settimo giorno, come è scritto nei Dieci Comandamenti. Quindi questa istituzione di schiavitù protegge il lavoratore nelle condizioni di schiavitù ed allo stesso tempo prende notevolmente le distanze dalle altre istituzioni di schiavitù del passato.
Un’altra spiegazione che danno i chachamim è che la Torà per certi atteggiamenti degli esseri umani non impone cambiamenti immediati, ma fa capire che certe cose si possono mantenere solo attraverso determinate condizioni, anche se l’obiettivo finale è quello di abolire. Nella Torà la schiavitù viene mantenuta, tutelata e circoscritta con leggi ben precise, ma il messaggio ci fa capire che non è necessaria ed indispensabile ed è bene che questo fenomeno smetta quanto prima.


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