La Parashà della settimana: Metzorà

di Ruben Caivano
Nella Parasha é trattato il tèma della tzaraat. La tzaraat non ha una traduzione ben precisa sebbene alcuni sostengano che si tratti della lebbra. Questa malattia era una forma di punizione e colpiva determinate persone che si erano comportate in modo violento nei confronti degli altri. Nel Talmud vengono riportate sei cause per le quali la tzarat colpisce una persona e tutti questi motivi sono riconducibili al cattivo atteggiamento verso il prossimo. Nella Parashat HaShavua é scritto come la tzaraat si manifestava: si presentavano delle bolle bianche sulla pelle di una persona. Molti maestri si pongono un problema riguardante la simbologia. Perchè proprio il colore bianco è simbolo di impuritá e cattiveria? Infatti, secondo la tradizione, il bianco é simbolo di purezza. È raccontato nella Tora che per Yom Kippur un bue era trascinato con un filo rosso per espiare tutte le colpe di Am Israel. Per miracolo, mentre il bue veniva trascinato, il filo diventava di colore bianco come per dire che il popolo ebraico si era purificato da tutti i suoi peccati. I maestri provano a spiegare questa contrapposizione del colore bianco. Essi sostengono che molto spesso le cattiverie che commettiamo verso gli altri partono dall’eccessiva considerazione della nostra purezza: allo stesso tempo che facciamo maldicenza sugli altri ci consideriamo molto più puri di loro considerandoci degli innocenti e facciamo del male al prossimo, facendo trasformare la purezza in impurità.
Quando non riusciamo a trattare la purezza come un dono per noi stessi che ci ha mandato H, la usiamo per far del male agli altri trasformandola in impurità.
Shabbat Shalom!

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