La Parashà della Settimana, Ki Tissà: Mosè il Giusto
HaTikwà (M. Moscato) – La parashà che leggeremo questo Shabbat è quella di Ki Tissà. Nella parte centrale del testo, viene narrato l’episodio conosciuto come l’Heghel HaZaav, ossia del vitello d’oro. Nel lungo brano della tefillà nel quale Moshé si rivolge ad Hashem per difendere il popolo, possiamo notare la grandezza di questo uomo e l’amore che egli ha per il suo popolo, nonostante la grave colpa che esso ha commesso costruendo l’idolo d’oro.
La figura dello Tzaddik, il Giusto, spicca nella persona di Moshé proprio quando Hashem gli comunica che da quel momento egli non avrebbe più guidato il popolo nella terra di Israele. Moshé, nonostante la fiducia e il timore che nutre nei confronti di Hashem, non si arrende davanti alla decisione, ma continua ancora nella sua supplica. Moshé, pur di far perdonare il popolo, mette a repentaglio la propria vita dicendo: “Cancellami dal libro che Tu hai scritto“, ossia, cerca uno scambio di personaggi con il Creatore ed è pronto ad offrire la propria vita in cambio di quella del popolo.
Questo esempio lo possiamo trovare anche nel libro di Bereshit, nella parashà di Vayerà, quando Abramo viene a sapere che Hashem ha deciso di distruggere le città di Sodoma e Gomorra. In quell’episodio il patriarca contratta con Hashem per ottenere la salvezza dei suoi abitanti. Questo è proprio l’atteggiamento dello Tzaddik, che pur di salvare vite umane, è pronto ad offrire la propria. Generalmente questa parashà viene letta nello stesso periodo della festa di Purim, ricorrenza simile in quanto ci sono due personaggi, Mordechai e Ester, che pur di salvare la vita del loro popolo sono pronti a sacrificare la propria. Consideriamo loro dei veri Tzaddikim, Giusti, in quanto il loro sacrificio ci ha permesso oggi di studiare la Torah e mettere in pratica le Mitzvot che ci ha comandato Hashem.
Shabbat Shalom!
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