La Parashà della settimana: Chayè Sarà
Sarà muore all’età di 127 anni e viene sepolta nella grotta di Machpelà a Chevron che Avrahàm compra da ‘Efron il chitteo per 400 shekel d’argento.
Avrahàm invia il servo Eli’èzer, colmo di doni, a Charan per trovare una moglie al figlio Yitzchàk. Al pozzo del vilaggio Eli’èzer chiede un segno al Sign-re: quando le damigelle verranno al pozzo egli chiederà dell’acqua da bere, la donna che offrirà acqua anche ai suoi cammelli sarà la moglie destinata al figlio del suo padrone.
Rivkà (Rebecca) figlia di Betuel a sua volta nipote di Avrahàm, appare al pozzo e supera la prova. Eli’èzer viene invitato nella loro casa dove narra gli eventi della giornata. Rivkà lascia la casa paterna e viaggia verso la terra di Canaan con Eli’èzer dove incontrano Yitzchàk che prega nella campagna.
Yitzchàk sposa Rivkà, la ama, e trova conforto dopo la perdita della madre. Avrahàm sposa Keturà (Hagàr) e ha altri sei figli con lei, Yitzchàk rimane l’erede designato. Avrahàm muore a 175 anni e viene sepolto vicino a Sarà dai suoi figli maggiori, Yitzchàk e Ishma’èl.
Alla fine della Parashà, viene descritta la morte di Avraham e l’ordine della sua discendenza: “Ed Avraham cedette tutto ciò che possedeva ad Itzchak”. Itzchak, l’unico figlio che Avraham ebbe dalla sua amata moglie Sarà, fu scelto per continuare il cammino intrapreso dal padre. Gli altri figli che Avraham ebbe dalle concubine, ricevettero solamente dei “regali” dalle ricchezze di loro padre: “e li mandò via da Itzchak suo figlio”. L’unico vero erede fu Itzchak, nonostante fosse più giovane degli altri fratelli.
Anche la Haftarà di Chayè Sarà contiene un concetto analogo, narrando di un episodio accaduto verso la fine dei giorni del re David. Quando Adoniyau, il figlio maggiore di David, provò ad usurpare il trono del padre, Batsheva (moglie di David) ricordò al re della sua promessa di dare in eredità il trono al figlio più giovane, Shelomò. Il re David allora giurò di rispettare la sua promessa e Batsheva pronunciò davanti al re “Viva il mio signore, il re David, in eterno!”.
Questi due episodi hanno in comune una promessa fatta da D-o ad una persona ed in seguito il passaggio ereditario al figlio più giovane. Avraham trasmette la promessa Divina della terra e la continuazione della sua discendenza in eterno ad Itzchak, e David trasmette la promessa del regno ai suoi discendenti al figlio minore Shelomò.
In entrambi gli episodi viene messo in evidenza il fatto che una promessa fatta da D-o è immutabile ed incondizionata, e che nel momento in cui D-o promette il regno ad una dinastia o una terra ad un determinato popolo, nessun fattore esterno potrà mai mettere in discussione queste parole. Inoltre, in entrambi i casi la promessa verrà compiuta in modo completo solamente con la venuta del Messia; la terra promessa verrà data al popolo ebraico discendente di Itzchak completamente ed in eterno, ed anche il regno di David verrà rinnovato con la venuta del suo discendente diretto, il re Mashiach, che verrà presto ai nostri giorni.
Fonte: it.Chabad.org
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