La Jewish didattica ai tempi del Covid
di Michelle Zarfati
Il Covid-19 ha profondamente cambiato le nostre vite e le nostre abitudini, e ciò vale anche per la fruizione dei musei e dell’arte. Per questo, da marzo ad oggi la diffusione della cultura ebraica non si è mai fermata, entrando letteralmente nelle case dei visitatori di tutto il mondo. Grazie ai progetti di didattica a distanza del Museo Ebraico di Roma e delle singole agenzie come Jewish Roma, la proposta dei virtual tour ha cercato di compensare il grande vuoto lasciato dall’impossibilità di viaggiare e di visitare i grandi musei e monumenti sparsi per il mondo.
La necessità di far fronte alla mancanza di visitatori era forte, e molti degli operatori coinvolti si sono trovati a dover fronteggiare una delle più grandi sfide del nostro tempo: sopperire alla chiusura dei musei, portando le loro collezioni direttamente nelle case delle persone attraverso dei tour virtuali, offrendo uno svago per non pensare al duro periodo che stiamo attraversando.
La Comunità Ebraica di Roma può vantare 22 secoli di presenza ininterrotta nella Capitale, confermandosi come una delle più antiche comunità esistenti nella Diaspora. Per questo, e per la bellezza del suo patrimonio storico e culturale, il complesso monumentale della Sinagoga di Roma ed il Museo Ebraico ubicato nello stesso edificio, nel corso degli anni e anche grazie a varie iniziative in collaborazione con altre realtà museali, si sono ritagliati uno spazio importante nel panorama storico-artistico di Roma.
Abbiamo incontrato virtualmente (per rimanere in tema) Micaela Pavoncello, proprietaria dell’agenzia turistica Jewish Roma, che da diversi anni offre dei “Kosher Tours”, visite guidate attraverso le storie, i sapori e i colori della Roma Ebraica, a turisti da tutto il mondo. Micaela ci ha raccontato del senso di vuoto nel vedere una città come Roma spogliata della sua utenza turistica: bisognava trovare il mondo di portare Roma e le sue bellezze nelle case di tutto il mondo.
Attraverso la tecnologia, ed in particolare la piattaforma Zoom, Micaela ha reagito alla situazione, e grazie alla fitta rete di contatti che si è creata negli anni è riuscita, da marzo ad oggi, ad organizzare un vero e proprio itinerario virtuale volto a far scoprire le bellezze della storia, della cultura e della cucina giudaico-romanesca. La tecnologia le ha permesso di continuare a fare ciò che ama: portare la storia degli ebrei romani ovunque nel mondo. Micaela ci ha raccontato ad esempio di come abbia organizzato incontri il venerdì mattina per cucinare e prepararsi l’entrata di Shabbat assieme ad altri ebrei connessi da tutto il mondo mostrando le tradizioni ebraiche romane per il giorno di riposo.
Sebbene la risposta sia stata molto positiva, c’è da pensare a cosa accadrà in un futuro prossimo. Questa situazione ha sicuramente segnato il nostro modo di viaggiare, e forse sarà difficile tornare ai vecchi standard. Come sostiene Micaela questa situazione, “ha aperto nuovi canali di comunicazione, forse non si tornerà indietro”. Tale lavoro ha permesso alle persone di tutto il mondo di costruire un canale di scambio attraverso iniziative alternative, cercando dunque di creare un varco anche se a distanza, per colmare il senso di solitudine che abbiamo spesso provato in questa situazione. La cultura ha avvicinato ed unito in un momento di distanziamento forzato, anche grazie a queste iniziative.
Anche nel caso del Museo Ebraico di Roma, sono state molte le iniziative elaborate per poter far fronte a questa mancanza. Lia Toaff, responsabile dei servizi educativi del museo, ha coordinato assieme alle loro guide una serie di lezioni online su vari temi: l’istituzione del ghetto, la persecuzione di vite e le leggi razziali, o semplicemente usi, costumi e festività dell’ebraismo in generale. Tali lezioni erano rivolte prevalentemente alle scuole del territorio. Il Museo Ebraico di Roma, infatti, ad oggi rappresenta un punto di riferimento a livello didattico per le scuole di Roma. “Roma ha dato agli ebrei e gli ebrei hanno dato a Roma,” sostiene la stessa Lia, e questo non è sempre facile da trasmettere attraverso un computer; ma l’impegno per la diffusione della cultura, anche se a distanza, ha permesso loro di poter condurre iniziative virtuali con estrema cura, portando le persone all’interno del museo anche se sedute sul divano di casa loro.
Proprio in questi giorni, all’avvicinarsi della festività di Channuka, il Museo Ebraico di Roma partecipa all’iniziativa #ItaliaEbraica che riunisce tutti i musei ebraici italiani. L’iniziativa partirà Giovedì 10 Dicembre alle 18, con una serie di appuntamenti online tramite la piattaforma Zoom volti a scoprire il patrimonio culturale ebraico. Ogni mese, due musei per volta costruiranno assieme un episodio che avrà come protagonisti i beni culturali ebraici. Un’iniziativa importante, che testimonia come la cultura stia cercando di procedere nonostante tutto, permettendo quindi di avvicinarci sempre di più attraverso l’arte e l’ebraismo.
L’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI) è un’organizzazione ebraica italiana. Essa rappresenta tutti gli ebrei italiani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. L’organo ufficiale di stampa UGEI è HaTikwa: un giornale aperto al confronto di idee.