La delegittimazione dello Stato d’Israele: il volto accettabile dell’Antisemitismo

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HaTikwà (L. Clementi) – 30000 attacchi di matrice antisemita solo nel 2018. Un numero allarmante, che ha spinto il Governo israeliano ad elaborare un report e presentarlo durante la Conferenza sull’Antisemitismo indetta a Bruxelles qualche giorno fa. “La delegittimazione dello Stato d’Israele: il volto accettabile dell’Antisemitismo”. Questo il titolo dell’evento, quasi a rimarcare il contenuto del documento, all’interno del quale si mostra una stretta connessione tra l’aumento delle violenze ai danni delle Comunità ebraiche europee e la crescita del movimento “Boycott, Divestment, Sanctions”, che nasce per il boicottaggio dello Stato d’Israele in tutte le sue forme, oltre che per la messa in dubbio della sua stessa esistenza, ma che in svariate situazioni ha mostrato palesemente la propria anima antisemita, attraverso la riproposizione di stereotipi, vignette e offese di ogni genere che non si sono limitate alla normalissima critica politica, mandando preoccupantemente l’orologio della Storia 80 anni indietro.

Il report è stato innanzitutto presentato alla stampa al Press Club. Ad illustrarlo, il Ministro israeliano della Sicurezza Pubblica e degli Affari Strategici Gilad Erdan, insieme all’Inviato Speciale USA per monitoraggio e lotta all’Antisemitismo Elan Carr, al Direttore Generale del Ministero Affari Strategici israeliano Tzachi Gavrieli, al Direttore EIPA Tal Rabina e al Chairman EJA Rabbi Menachem Margolin. Il focus è stato “togliere la maschera” al Movimento BDS, mostrando la necessità di una tolleranza zero ai danni di un movimento che nasce apparentemente per la difesa dei Diritti Umani, ma che all’interno dei suoi organici presenta individui che più volte hanno strizzato l’occhio a movimenti antisemiti, promuovendo violenza fisica e verbale ai danni della popolazione ebraica mondiale.

Gli esempi riportati sono stati suddivisi in tre categorie: accusa di dominio ebraico mondiale e genocidio dei nemici, comparazione dei leader israeliani con quelli nazisti e delegittimazione dell’esistenza dello Stato ebraico. “Chiederemo ai leader europei e mondiali che venga adottata una definizione che copra tutte le forme di Antisemitismo, incluso l’operato del BDS, così da proteggere le Comunità Ebraiche e gli ebrei europei – dice Erdan – Spero che il nuovo Parlamento Europeo cambi la precedente politica, rappresentata dall’operato della Mogherini. Due mesi fa, tre attivisti BDS affiliati ad associazioni terroristiche hanno parlato in Parlamento. Invito il Presidente Sassoli a non far ripetere quanto accaduto: l’Europa non deve permettere che si ricrei il clima antecedente all’Olocausto. Never again”.

Molto importante e degno di menzione è stato il contributo degli Stati Uniti durante la giornata, per mezzo dell’Inviato Speciale Carr, il quale ha inequivocabilmente ribadito che la posizione di Trump e della politica statunitense è chiara: accanto a Israele nella lotta all’Antisemitismo ed equiparazione assoluta dei termini Antisionismo e Antisemitismo nei loro significati primordiali per come intesi dal BDS, cioè essenzialmente odio contro gli ebrei. Carr ha ribadito la necessità di poter criticare ogni Stato, poiché questo è un principio giusto di ogni Stato democratico, ma giudica l’accanimento contro Israele a prescindere da ciò che dica o faccia inaccettabile e assurdo. Secondo l’Inviato Speciale USA, è giusto parlare di delegittimazione di Israele come volto inaccettabile di un nuovo Antisemitismo, in quanto dal BDS stesso viene proposto un linguaggio progressista e ricco di diritti fondamentali per poter rovesciare la medaglia e mostrare Israele e gli ebrei come oppressori. Dopo la conferenza al Press Club, le discussioni si sono spostate al Parlamento Europeo, nella Sala Aldo Moro. Lì Carr ed Erdan hanno essenzialmente ripetuto i concetti presentati al Press Club, questa volta con l’ausilio di una presentazione video all’interno della quale sono stati mostrati fumetti, tweet, post offensivi e antisemiti di numerosi attivisti BDS. Tra gli intervenuti, infine, presenti Katharina Von Schnuberin, Coordinatrice Europea nella lotta contro l’Antisemitismo, Traian Basescu, ex Presidente della Romania, Anna Asimakopolou, Europarlamentare greca, Anna Fotyga, Europarlamentare polacca. Tutti hanno ribadito l’esigenza di una maggior collaborazione a livello europeo per arginare l’antisemitismo e riconoscere nell’Antisionismo una nuova forma di Antisemitismo.


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