«Possiamo promuovere un EUJS più efficiente e rappresentativa» – Intervista con la Presidente EUJS Emma Hallali
Emma Hallali, 24 anni, nata e cresciuta a Parigi, laureata in Diritto Europeo e Relazioni Economiche Internazionali all’Università Paris XII e in Diritto Europeo, Legge e Tecnologia in Europa a Utrecht, è stata eletta presidente dell’European Union of Jewish Students, l’organizzazione a ombrello che rappresenta oltre 160.000 giovani ebrei in tutta Europa, a cui confluisce anche UGEI.
Durante la sua campagna ha sottolineato l’importanza di rappresentare tutte le voci dell’ebraismo europeo, supportando sia le Unioni più grandi e strutturate, che le realtà ancora emergenti. Nel suo mandato biennale potrà contare su ben tre italiani nella sua nuova squadra: Joshua Bonfante come Vice Presidente, Caterina Cognini come Tesoriere e Ariela Di Gioacchino come Policy Officer.
HaTikwa ho avuto la possibilità di intervistare in esclusiva con Emma Hallali, un volto molto conosciuto nell’ambiente internazionale e vicina alle sensibilità dell’ebraismo italiano.
Come sei entrata per la prima volta nel mondo dell’attivismo ebraico?
Sono coinvolta nell’attivismo ebraico da un bel po’ di tempo. Fin da quando frequentavo la scuola media, ho subito pregiudizi e discriminazioni in prima persona, scaturendo dentro di me una forte indignazione. Questo mi ha motivato a impegnarmi di più nella mia comunità ebraica e, all’età di 12 anni, ho aderito ai Boy and Girl Jewish Scout of France (EEIF), dove è iniziato il mio attivismo e dove ho trovato rifugio, supporto e un luogo sicuro per crescere.
Quando ho iniziato l’università nel 2017, ho aderito all’Unione Francese degli Studenti Ebrei (UEJF), dove ho trovato comprensione, significato e orgoglio nella mia identità di ebrea francese. La crescita degli episodi violenti di antisemitismo in Francia nell’ultimo decennio ha rafforzato il mio impegno in questa causa. Partecipare alla “Marcia Bianca” in onore di Mireille Knoll, un’anziana sopravvissuta all’Olocausto brutalmente assassinata a causa della sua ebraicità, ha consolidato la mia determinazione a combattere l’antisemitismo e prevenire che eventi così terrificanti si ripetano.
Quando ero Presidente della mia sezione locale, il mio obiettivo era creare uno spazio per gli studenti ebrei per diventare attivi e sviluppare una dinamica vita ebraica nel mio campus. Ho organizzato una serie di attività che hanno coinvolto studenti ebrei e non, come testimonianze pubbliche da parte di sopravvissuti alla Shoah, come Elie Buzyn, che hanno coinvolto più di 200 studenti. Ho anche avuto l’opportunità di ospitare studenti israeliani nell’ambito del progetto “Avere 20 anni in Israele”, che porta studenti israeliani nelle università francesi al fine di contrastare le narrative dell’odio e promuovere una maggiore conoscenza su Israele.
In seguito, sono diventata più coinvolta nella scena europea e internazionale, ed è stato in quel momento che sono stata nominata Delegato Nazionale responsabile delle relazioni internazionali ed eventi.
Ora che sei Presidente, quali saranno i principali punti su cui si baserà il tuo mandato? Come li implementerai?
Durante il mio mandato, mi assicurerò che EUJS recuperi il suo ruolo di attivista e che promuova i valori universali radicati nei nostri principi ebraici. Con questo intendo dire che EUJS deve costruire ponti, organizzare campagne dal basso e intraprendere iniziative anche con organizzazioni non ebraiche specializzate nella lotta al razzismo, alla discriminazione LGBTQ+ e nell’affrontare questioni come l’odio online, l’estremismo di sinistra e di destra. La sensibilizzazione per l’adozione e l’implementazione della definizione operativa di antisemitismo dell’IHRA da parte delle università e delle società sportive sarà anche una priorità. Inoltre, una delle sfide più grandi che ci aspetteranno l’anno prossimo, come giovani ebrei in Europa, saranno le elezioni europee del 2024. Dobbiamo condurre una campagna per mobilitare i giovani ebrei e promuovere la loro partecipazione attiva nelle elezioni europee del 2024 e contribuire alla lotta alla crescita dell’estremismo politico e del populismo per garantire che le nostre voci siano ascoltate.
Queste priorità per i prossimi due anni di mandato saranno implementate insieme al Consiglio e alle singole Unioni. EUJS ha bisogno delle sue Unioni sul campo per guidare nel modo migliore possibile queste campagne, perché sono loro che conoscono veramente la realtà del loro paese. Sanno con chi parlare. Sanno cosa potrebbe essere accattivante per i loro studenti. Ecco perché la mia vision per l’organizzazione prevede un vero cambiamento verso un approccio più dal basso e guidato dalle Unioni.
Considerando la tua lunga attività all’interno di un’organizzazione così affermata come UEJF, come puoi mettere a disposizione la tua esperienza per le Unioni più piccole o emergenti in Europa?
La mia esperienza all’interno di UEJF mi ha fornito una solida base nell’attivismo ebraico e nella leadership organizzativa. Credo nella promozione della collaborazione e nella condivisione della conoscenza per dare potere alle Unioni più piccole o emergenti in Europa.
Nel 2020, ho frequentato il mio primo corso di laurea magistrale a Maastricht, nei Paesi Bassi. In quel momento, l’Unione Olandese degli Studenti Ebrei (IJAR) non era attiva in quella città. Tuttavia, insieme ad altri studenti ebrei, abbiamo assistito e vissuto la crescita dell’antisemitismo nel campus, spesso mascherato da antisionismo. Venendo da un’Unione grande come UEJF, quando ho visto che non c’era un’Unione lì per aiutarci e sostenerci nel fare pressione sull’università o nel guidare una progettualità per rimuovere i graffiti antisemiti, mi sono sentita davvero sola.
Questa è effettivamente la prima volta che ho contattato EUJS, guidata dall’ex presidente Bini Guttmann. EUJS ci ha aiutato ad organizzarci nonostante non avessimo un’Unione e ci ha fornito consigli sui modi migliori per agire. Questo è ciò che desidero per EUJS. Vorrei che EUJS sia questa voce per gli studenti ebrei che non hanno un’Unione o ne hanno una piccola, che li aiuti a motivarsi e a organizzarsi per crearne una o rafforzare quella esistente.
Inoltre, stiamo assistendo anche a una grande dinamica di collaborazione e mentorship guidata dalle Unioni stesse, in cui Unioni più grandi sostengono e organizzano eventi con Unioni più piccole, e ritengo che questa solidarietà sia significativa ed essenziale per garantire la nostra vita studentesca ebraica in tutta Europa.
A proposito, sei il primo Presidente sefardita di EUJS da molto tempo, come influenzerà il tuo bagaglio culturale il tuo mandato?
Credo che la mia eredità sefardita rafforzi l’importanza dell’unità nella diversità (ebraica), che è stata un tema centrale nel mio programma e lo sarà durante il mio mandato. Lo abbiamo visto durante il Summer U a Malaga: i giovani ebrei sefarditi erano orgogliosi di condividere la loro identità e il loro patrimonio. Vorrei continuare a celebrare e mettere in evidenza le diverse origini all’interno della nostra comunità.
Uno dei progetti più grandi che desidero portare avanti durante il mio mandato è l’organizzazione di un seminario sul patrimonio ebraico del Medio Oriente e del Nord Africa (MENA) in Europa per promuovere questa diversità del patrimonio ebraico diasporico all’interno della nostra comunità e degli spazi EUJS. Questo è un progetto a cui tengo molto, dal momento che un anno fa, con Hanna Nir e Guy Dabby-Joory, ho co-fondato l’iniziativa Ahlan Europe, un ente creato per promuovere maggiore visibilità e inclusività per gli studenti ebrei dal MENA in Europa.
Quindi, parlando di ebraismo diasporico, quale credi dovrebbe essere il ruolo di EUJS nelle relazioni tra Israele e la diaspora?
EUJS deve svolgere un ruolo centrale nel colmare il divario tra la diaspora europea e Israele. Non dobbiamo solo parlare di Israele, ma dobbiamo impegnarci con gli studenti israeliani e le organizzazioni della società civile basate sui nostri valori condivisi di democrazia, libertà, uguaglianza, forte stato di diritto, rispetto delle minoranze e unità per comprendere la complessità della società israeliana. La situazione politica attuale in Israele è profondamente preoccupante e divisiva, con una riforma giudiziaria che ha spaccato la società. Ecco perché, basandoci sui nostri valori europei di democrazia e stato di diritto, EUJS deve parlare chiaro e difendere la democrazia israeliana e tutti i suoi diversi componenti.
Credo fermamente che sia anche nostro dovere come organizzazione sionista prendere una posizione su Israele quando viene criticato e attaccato ingiustamente, specialmente quando messo in discussione il suo diritto all’esistenza. Quando si tratta del conflitto israelo-palestinese, dobbiamo essere più coinvolti. Durante il mio mandato, vorrei prendere esempio dalle migliori pratiche di alcune Unioni, come JÖH, UJS e UEJF, per quanto riguarda la promozione del dialogo e il contributo alla lotta contro l’antisemitismo: organizzando un viaggio in Israele, volto a incontrare i diversi attori della società civile israeliana e apprendere di più sulla situazione attuale e approfondire le diverse vie per superare il conflitto.
Penso che il ruolo di EUJS consista anche nel cambiare la narrativa direttamente in Europa. Dobbiamo portare e mostrare gli studenti israeliani in Europa, nei nostri campus, in modo che tutti gli studenti abbiano la possibilità di scambiare opinioni e discutere della realtà della vita in Israele. Credo che questo sia la chiave per promuovere e rafforzare il rapporto tra Israele e la Diaspora.
Infine, come può il nuovo consiglio colmare il divario tra le Unioni nazionali ed EUJS, al fine di risolvere la difficile questione della rappresentatività di una così ampia gamma di realtà in tutta Europa?
Per colmare il divario tra le Unioni nazionali ed EUJS, EUJS darà priorità alla comunicazione aperta e alla cooperazione. Coinvolgeremo attivamente le Unioni nazionali nei processi decisionali, assicurando che le loro voci e prospettive siano prese in considerazione. Inoltre, organizzeremo consultazioni e incontri quando necessario, consentendo discussioni rapide ed efficaci con le Unioni.
Potenziando il ruolo dei membri del Consiglio con responsabilità specifiche, possiamo utilizzare le loro competenze per promuovere un EUJS più efficiente e rappresentativa che rifletta veramente la diversità delle realtà ebraiche in tutta Europa.
Studente di Medicina presso Humanitas University di Milano, è stato Presidente UGEI nel biennio 2022-2023.
Nato e cresciuto a Siena, attualmente ricopre il ruolo di Policy Officer ed è redattore di HaTikwa.