Intervista a Elias Dray: “Molte sfide attendono oggi i giovani ebrei”
Durante l’ultima Summer U, si è tenuta la General Assembly, in cui sono stati eletti il nuovo presidente e il nuovo consiglio che guideranno la Eujs- European Union of Jewish Students, in rappresentanza dei giovani ebrei d’Europa nel biennio 2021-2023.
A succedere a Bini Guttman nel ruolo di Presidente della Eujs è Elias Dray: 23 anni, laureato in Relazioni Internazionali a Bruxelles e già membro del Eujs Board 2019-2021.
La partecipazione al Seminario Eujs delle Nazioni Unite e l’esperienza nel Board, insieme al suo ruolo di Delegato agli Affari Internazionali all’interno della UEJF (Union des Estudiants Juif de France), hanno portato Elias a voler fare un salto in avanti e mettersi in prima linea, per rappresentare l’ebraismo giovanile europeo.
In un’intervista per HaTikwa, il neo eletto presidente ha raccontato il suo percorso e gli obbiettivi che lui e la sua squadra vogliono raggiungere in questi due anni.
Perché hai deciso di candidarti alla presidenza della Eujs?
EUJS è il posto in cui sono diventato un attivista. Ho partecipato ai seminari e allo stesso tempo mi sono unito alla UEJF.
Ho una passione per l’Europa e per la politica europea: la visione per gli ebrei europei, unita al desiderio di migliorare le nostre vite, di vivere liberi dalla preoccupazione dell’antisemitismo, di vivere come abbiamo diritto, come qualsiasi altro cittadino europeo, ha reso il candidarmi alla presidenza della EUJS il passo successivo per me .
Ora sono onorato e orgoglioso di rappresentare 160.000 studenti ebrei in tutto il continente, ed entusiasta di essere alla guida della Eujs per i prossimi due anni!
Eujs è il posto in cui sono diventato un attivista
Quali sono i punti di forza del tuo manifesto che vorresti vedere realizzati durante la tua presidenza?
Nei prossimi due anni la mia priorità sarà essere a disposizione delle Unions membri della Eujs; questo significa dare loro opportunità di formazione e schierarsi a loro fianco quando è necessario.
Questo significa anche farsi loro portavoce a livello europeo e far si che la voce ebraica europea sia sentita all’interno delle ONG di Bruxelles.
In tal senso, miro ad ampliare le nostre partnership con le ONG europee non ebraiche. Credo fermamente che trovare nuovi alleati sia la strada per combattere in maniera efficace l’antisemitismo.
Ci sono iniziative o progetti del precedente Consiglio che vorresti portare avanti?
Il precedente Consiglio è stato straordinario. È stato un onore farne parte e devo anche ringraziarli insieme a Bini per il loro incredibile lavoro.
Certamente ci sono alcuni progetti su cui voglio continuare a lavorare: ad esempio la Guida delle Union: credo che una volta finito sarà un fantastico strumento per le Union in crescita, che fornisca loro una guida completa su come garantire, passo dopo passo, stabilità e successo.
Un altro esempio sarebbe la campagna di inclusione dei giovani adulti, per coinvolgere i giovani ebrei nei Consigli delle organizzazioni delle loro comunità.
In quanto organizzazione studentesca, sappiamo di avere le competenze richieste per prendere posto al tavolo ed è logico essere inclusi nei processi decisionali, quando la posta in gioco ci riguarda direttamente.
Quali sono i punti di forza del nuovo Consiglio Eujs?
Il Consiglio Eujs 2021-23 è un gruppo di individui di talento: questo rappresenta la diversità tra gli ebrei europei, non solo nella sua connotazione geografica, ma anche negli interessi e nel background di tutti e 8.
Questo consiglio mi sembra incredibilmente qualificato: tutti i consiglieri hanno esperienza e conoscenza delle Union, con una buona conoscenza delle sfide che vengono affrontate dagli studenti ebrei.
Ciascuno di loro ha un’area in cui eccelle e abilità che sono incredibilmente utili a Eujs.
Ma soprattutto, la loro motivazione mi da fiducia del fatto che faremo un ottimo lavoro nei prossimi due anni.
Quali sono secondo te le maggiori sfide che i giovani ebrei d’Europa si trovano ad affrontare oggi? E che cosa può fare Eujs per supportarli?
Chiaramente molte sfide attendono oggi i giovani ebrei. Penso ce ne siano due in particolare: la prima è come possiamo riaffermare e reinventare la nostra identità ebraica?
Io credo fermamente in un’identità ebraica europea, ma credo anche che abbiamo bisogno di più riflessione ed esplorazione su di essa: pensa, scrivi, discuti, abbracciala o sfidala, mettila in discussione o difendila. Non importa. Finché non faremo questo passo necessario, rischiamo di lasciare che l’antisemitismo definisca la nostra identità. Possiamo essere orgogliosi della nostra resistenza, della nostra resilienza, del nostro attivismo. Il ruolo della Eujs in questo momento è quello di favorire le discussioni sulla nostra identità ebraica.
Finché non faremo questo passo necessario, rischiamo di lasciare che l’antisemitismo definisca la nostra identità.
La seconda sfida è: come facciamo a convincere i non ebrei a combattere l’antisemitismo con noi? Sappiamo cosa significa combattere da soli. Questo deve cambiare. Ecco perché non posso che incoraggiare tutte le organizzazioni che si dichiarano contro il razzismo o a favore dei diritti umani a valutare se stanno combattendo anche contro l’antisemitismo.
Credo che solo lavorando fianco a fianco con le organizzazioni non ebraiche possiamo essere efficaci nella lotta all’antisemitismo. Qui, il nostro ruolo è quello di essere l’anello di congiunzione. Eujs collabora con organizzazioni giovanili a livello europeo; queste partnership possono essere replicate a livello nazionale”.
Ad affiancare Elias in questo percorso ci saranno Micol Di Gioacchino nel ruolo di Tesoriere (già Tesoriere e membro del Consiglio UGEI), Ilan Selby, Camila Pire, Matè Zsèdely- Holler, Naomi Bennet, Eryn Sarkin, Yana Naftalieva e Olaf Stando.