Intervista a Daniela Dana Tedeschi: “Ecco il futuro della memoria”
di Nathan Greppi
Liliana Segre ha recentemente lasciato l’incarico di presidente dell’Associazione Figli della Shoah, rimanendo tuttavia in carica come Presidente Onorario. Al suo posto è stata eletta presidente Daniela Dana Tedeschi, già vicepresidente dal 2015, che racconta la sua esperienza ad HaTikwa.
Come è iniziato il suo impegno con l’associazione?
Ho cominciato nel 2003, quando Marco e Silvia Szulc erano rispettivamente Presidente fondatore e coordinatrice. E’ l’unica associazione in Italia ad essere costituita dai Sopravvissuti alla Shoah e dai loro discendenti spinti, dopo anni di silenzio, dal desiderio di dar voce alla loro tragica esperienza. Ciò viene fatto soprattutto con l’organizzazione di incontri tra i Testimoni e decine di migliaia di giovani, nelle scuole ed in grandi teatri. Tra gli scopi dell’associazione vi è inoltre quello di collaborare con i maggiori enti di ricerca storica, nazionali e internazionali, per divulgare la conoscenza di ciò che è stato pubblicando materiale didattico. Come socio fondatore del Museo della Shoah di Roma e del Memoriale della Shoah di Milano, il nostro impegno e le nostre attività si rivolgono, oltre che al mondo della scuola, anche alla cittadinanza intera.
Come si sente per la nomina a presidente?
È una sfida importante, che accolgo con grande senso di responsabilità. Credo sia essenziale continuare a fare rete con tutte le maggiori istituzioni nazionali ed internazionali che si occupano di didattica della Shoah per affrontare insieme la sfida del passaggio del Testimone ed il futuro della Memoria.
Che impatto hanno avuto la pandemia e la quarantena sulle vostre attività?
Com’è immaginabile le nostre attività ne hanno risentito molto, soprattutto quelle relative al dipartimento delle Mostre Itineranti. Distribuite in tutta Italia, non hanno più potuto essere esposte a causa della pandemia. Abbiamo comunque proseguito la nostra offerta formativa rivolta ai docenti, con alcuni corsi di formazione a distanza realizzati sulla nostra piattaforma Zoom in collaborazione con l’Istituto Yad Vashem di Gerusalemme, con cui abbiamo un accordo di collaborazione da diversi anni.
HaTikwa è la rivista dei giovani ebrei. Questi che ruolo possono avere nel tramandare la memoria?
Un ruolo molto importante, direi insostituibile. Il nostro nuovo Consiglio si è arricchito di giovani consiglieri, alcuni nipoti di sopravvissuti alla Shoah, tutti hanno aderito con grande entusiasmo e spirito costruttivo. E’ un segnale estremamente incoraggiante, che ci permetterà di tenere viva la Memoria, senza banalizzarla proponendo nuove modalità di comunicazione per sensibilizzare le nuove generazioni. Sono certa che la guida morale della nostra Presidente Onoraria Liliana Segre, tra i fondatori dell’Associazione Figli della Shoah, sarà di grande esempio ed ispirazione per i nostri giovani consiglieri.
L’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI) è un’organizzazione ebraica italiana. Essa rappresenta tutti gli ebrei italiani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. L’organo ufficiale di stampa UGEI è HaTikwa: un giornale aperto al confronto di idee.