Indipendenza fa rima con accoglienza!
Dopo un grande dolore, arriva la gioia. Questa è la lezione che ho imparato durante Yom Haazmaut in Israele. Perché è incredibile vedere che in 24h si passa dal dolore del ricordo dei caduti per la patria alla gioia per la nascita della patria. Dalle lacrime al sorriso.
Penso che questa semplice scelta, possa far capire al mondo intero l’essenza del popolo ebraico, un popolo che ha sofferto tanto,ma, che dopo tanta sofferenza è tornato a sorridere e ad essere felice.
Tra il 25 aprile e il 26 aprile si è festeggiato Yom Ha’atzmaut: Giorno dell’Indipendenza di Israele. La sensazione di festa, gioia ed amore per la patria è già evidente nelle settimane precedenti a questo sessantaquattresimo anniversario. Ovunque si cammina si vedono bandiere israeliane sulle case ,edifici, automobili,insomma, in ogni angolo d’Israele c’è almeno una bandiera israeliana. Qui, Yom Haazmaut, è il giorno atteso da tutti gli israeliani, la bellezza di questa festa è vedere celebrare l’ebreo ortodosso e quello ateo allo stesso modo, vedere l’Etiope con la bandiera d’Israele sulla schiena e il tassista iraniano che mette l’Hatikva (inno nazionale) remixata.
Qui, di Yom Hazmaut ci si muove a piedi, le strade sono completamente bloccate. La mia serata di festeggiamenti è stata vissuta in stile puramente Israeliano, cioè nelle piazze.La gioia più grande è stata vedere migliaia di miei coetanei ballare per la strada, liberi, felici , ma ancora più bello è stato sentirmi per una notte cittadina di questo Paese . Sì, perché quei ragazzi emanavano vita ed erano portatori di felicità contagiosa,e, la voglia di condividere la loro felicità era commuovente. Dopo aver ballato in tutte le piazze di Tel Aviv, mi preparo al giorno successivo.
L’unico dubbio che hanno gli israeliani durante questa giornata è : barbecue o spiaggia? Non volendo rinunciare a nessuna delle due cose, decido di optare per entrambe. I barbecue prendono luogo nei parchi pubblici, nel mio caso il parco Hayarkon. Non avendo materiale a disposizione, opto per la carne, dopo aver fatto un giro tra i vari gruppetti, vengo chiamata da un gruppo di ragazzi,e, come se fossimo amici di vecchia data, mi ospitano al loro barbecue. Si canta, si mangia, si suona la chitarra, si parla del futuro con un entusiasmo, ( fatto oramai raro in Italia).
Dopo il BBQ ci spostiamo in spiaggia, già sul lungomare si nota la folla di gente che le occupa, ed improvvisamente una visione del tutto unica si presenta ai miei occhi: una vera onda cromatica bianca e blu ammanta le spiagge, qui i colori nazionali sono indossati da chiunque, in forma di costume o mediante l’utilizzo della stessa bandiera come pareo, rimango stupita come il senso di nazionalismo continui anche nelle ore della tintarella.
Cala il sole, saluto così sulle note della Hatikvà questa giornata, per me indimenticabile.
Benedetta
L’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI) è un’organizzazione ebraica italiana. Essa rappresenta tutti gli ebrei italiani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. L’organo ufficiale di stampa UGEI è HaTikwa: un giornale aperto al confronto di idee.