Il Villaggio dell’Educazione

di Susanna Winkler
Il 13 ottobre scorso, nel prestigioso contesto dell’antica aula magna della Pontificia Università Antonianum, si è tenuto un incontro a servizio del Global Compact on Education, in occasione della pubblicazione del volume The Village of Education curato da Giovanni Emidio Palaia, professore di Teologia Morale all’Università LUMSA di Roma. Assieme a lui sono intervenuti diversi relatori, tra cui il Rabbino Capo di Genova Giuseppe Momigliano e l’Amministratore del Patriarcato Latino di Gerusalemme, Monsignor Pierbattista Pizzaballa. L’incontro si è aperto con un discorso introduttivo del Professor Palaia, ed è stato ideato come un momento di tavola rotonda, di confronto sui temi fondamentali per nostri giorni. Il punto nodale del problema è trovare una convergenza globale per un’educazione inclusiva e aperta per vivere tutti insieme, con un importante riferimento alla fratellanza tra gli uomini.
Il pomeriggio è stato ricco di interventi stimolanti e interessanti. Dopo i saluti di numerose autorità, tra cui il Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, il Ministro per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, e il Sindaco di Roma Virginia Raggi, sono intervenuti 14 dei 40 studenti coinvolti nel progetto del Patto Educativo Globale, la maggior parte dei quali lavorava già da tempo con il Professor Palaia su questo argomento.
Gran parte dei quesiti, posti a studiosi e religiosi esperti degli argomenti trattati, riguardavano i problemi relativi ai comportamenti e ai cambiamenti di questi ultimi mesi, da quando la pandemia mondiale ha reso necessario rivedere le nostre abitudini quotidiane. Secondo le parole di molti, pur essendo sempre connessi, o “iperconnessi”, il Coronavirus ha messo in rilievo le frammentazioni e le fratture educative globali che richiedono nuove idee. L’invito di Papa Francesco è quello di dialogare sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta e sulla necessità di investire nei talenti di tutti, per portare l’uomo a maturare una solidarietà universale e una società più accogliente.
Proprio per questo motivo, l’UGEI è stata invitata a partecipare all’incontro e io, insieme a Francesca Piazza o Sed e Giorgia Calò, abbiamo accolto la proposta di unirci al dibattito. Secondo le parole di Francesca, “nonostante siamo tutti simili e rigorosamente non uguali l’uno all’altro, siamo tutti parte dell’umanità, unica nel suo genere in quanto parte fondamentale della nostra identità. Scopo dell’uomo, quindi, deve essere quello di unità, collaborazione e fraternità con il prossimo”. Facile ripensare, leggendo queste parole, al discorso tenuto dal Papa durante la sua visita alla Sinagoga Maggiore di Roma. Nel suo intervento, Papa Francesco ha ripreso le parole usate da Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita al Tempio Maggiore di Roma, avvenuta nel 1986: l’espressione “fratelli maggiori” rappresenta la volontà di perseguire il concetto di fratellanza tra le due comunità religiose. Ebrei e cristiani devono sentirsi fratelli, uniti dallo stesso Dio e da un ricco patrimonio spirituale.
L’incontro si è concluso con i sentiti ringraziamenti del Prof. Palaia e l’intervento del Presidente del Forum delle Famiglie, Gigi de Palo, con l’augurio di poter portare avanti gli obiettivi posti durante questa giornata.

L’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI) è un’organizzazione ebraica italiana. Essa rappresenta tutti gli ebrei italiani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. L’organo ufficiale di stampa UGEI è HaTikwa: un giornale aperto al confronto di idee.