Il nuovo progetto educativo europeo promosso dall’Anti Defamation League

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di Martina Levi

 

Si è svolto a Berlino, da giovedì 18 a domenica 21 novembre, il seminario “Train the trainers – Words to Action”, un progetto educativo diretto a fornire a giovani ebrei, soprattutto studenti universitari, degli strumenti per aiutarli a reagire all’antisemitismo, realtà purtroppo sempre più condivisa dalle comunità ebraiche europee. Il training, elaborato e finanziato dall’Anti Defamation League (ADL) è stato esteso all’Europa con la collaborazione della European Union of Jewish Students (EUJS).

I dodici partecipanti, o futuri “trainers”, erano giovani adulti di età compresa tra i 19 e i 36 anni, provenienti da tutta Europa e selezionati tramite un colloquio online con gli organizzatori.

Dalia Grinfeld e Natan Pakman dell’ADL insieme ad Avital Grinberg di EUJS sono stati i coordinatori dell’intero evento, nonché i responsabili del “coaching” di chi ha preso parte al training, con l’obiettivo di far partire anche in Europa il progetto “Words to Action”, già ampiamente svoltosi con successo negli Stati Uniti.

I “trainers” hanno fatto esperienza in prima persona di quello che sarà in seguito il loro compito, ovvero quello di essere dei facilitatori e non dei semplici insegnanti.

Qual è la differenza? Lo scopo principale è quello di acquisire strategie per riconoscere, comprendere e affrontare l’antisemitismo e le sue possibili escalations, ma non attraverso lezioni frontali. L’efficacia del training è stata proprio quella di apprendere grazie al confronto diretto con i partecipanti: ognuno ha imparato qualcosa dall’altro, senza che venissero impartiti contenuti da parte degli “esperti”.

I primi due giorni di questa esperienza si sono svolti quindi attraverso continue attività proposte da Dalia, Natan e Avital, che prevedevano sempre discussioni di gruppo, riflessioni, proposte di possibili strategie applicabili contro l’antisemitismo, l’antisionismo e i bias anti-Israele. Sono stati inoltre considerati i principali pregiudizi e stereotipi che da sempre accompagnano gli ebrei, con l’obiettivo di comprenderne le radici.

Si è discussa la “piramide dell’odio” introdotta dall’ADL: l’importanza di troncare ogni forma di distorsione e quindi anche di antisemitismo sul nascere. Si è visto infatti come, a partire dai classici stereotipi, la logica conseguenza porti a battute, scherzi, bullismo, discriminazioni, atti di violenza vera e propria, fino a sfociare in ciò che tristemente si è già conosciuto: il genocidio. Queste considerazioni hanno permesso ai partecipanti di riflettere e comprendere ameglio i meccanismi alla base dell’odio e le ragioni per le quali l’educazione e la gestione dei bias impliciti – la base della piramide – e la prevenzione di atti sempre più estremi – il vertice – diventa così fondamentale e urgente.

Sabato e domenica invece sono stati dedicati alla pratica, ovvero la messa in campo vera e propria delle nozioni e abilità acquisite nei giorni precedenti. Ogni partecipante ha preparato due sessioni insieme agli altri trainers, che erano membri attivi del processo, stimolati costantemente dai workshops, le attività, i role-play e le discussioni preparate dai colleghi.

Attraverso autovalutazioni e feedback da parte del gruppo e degli organizzatori, tutti i trainers hanno avuto la possibilità di mettersi alla prova e migliorarsi, in vista delle sessioni successive interamente condotte da loro.

Gli eventi in cui i trainers saranno protagonisti si svolgeranno nel Paese di provenienza dei facilitatori e avverranno nella loro lingua madre. In questo modo ogni barriera relativa al linguaggio con i giovani adulti ebrei tra i 19 e i 35 anni che parteciperanno a loro volta al training verrà abbattuta, cosa che poteva non verificarsi nei giorni dell’incontro: l’evento infatti si è svolto interamente in inglese, per tutti seconda lingua. Nonostante questa possibile difficoltà, ciò che invece ha contraddistinto l’esperienza a Berlino è stata la condivisione, la comprensione, il supporto reciproco e la sensazione di trovarsi in un ambiente sicuro e accogliente.

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È possibile richiedere l’organizzazione di una sessione di training WTA in italiano contattando l’Anti Defamation League (ADL)
e/o Martina Levi all’indirizzo e-mail: [email protected]


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