Il bicchiere mezzo pieno. La lettera del Presidente UGEI per Rosh haShanà 5781

Il bicchiere mezzo pieno

Care amiche, cari amici,

Siamo giunti alla vigilia di Rosh haShanà, il nostro capodanno. Vi scrivo queste righe di getto, ho piacere di condividere con voi alcuni pensieri rispetto all’anno che sta per concludersi.

In questa breve riflessione non intendo soffermarmi sulle sofferenze affrontate da molti, né sulle profonde incertezze che caratterizzano questo complicato periodo storico. Ben inteso, lungi da me minimizzare la paura di coloro che hanno dovuto combattere per la propria vita, o che hanno toccato con mano il dolore della perdita di un proprio caro.

Tuttavia, in un momento che nella nostra tradizione è caratterizzato da tanta introspezione, vorrei indurvi a riflettere sull’approccio alla vita, ai suoi alti e bassi.

Il bicchiere mezzo pieno.

Sono profondamente convinto che la realtà sia un sistema complesso, a tratti incomprensibile. Spetta a noi costruire un impianto logico a ciò che logico non appare, ciascuno secondo il proprio criterio, la propria fede, la propria spiritualità. A volte tendiamo a perdere il contatto con i nostri umani limiti, poi di tanto in tanto la vita presenta un conto salato e rimaniamo spiazzati, ci sentiamo vulnerabili, i nostri piani si sfaldano dinanzi a muri che sembrano invalicabili.

Eppure ogni sfida, ogni difficoltà può diventare una risorsa importante, una volta metabolizzata, interiorizzata e compresa a fondo. Tracciare i collegamenti, intravedere un’opportunità, tramutare la sofferenza in consapevolezza, ecco in cosa consiste questo nostro potere. Tracciare una logica a ciò che sembra non averne. Trarre insegnamenti anche dalle situazioni dolorose, forti della capacità di analisi, della propria spiritualità e dell’impellente desiderio di tornare a sorridere, radiosi.

Sono certo che quest’anno appena trascorso, oltre a incertezza e sofferenze, abbia portato a tutti noi anche soddisfazioni personali, amore incondizionato, senso del dovere e voglia di prodigarsi per il Tikkun Olam, tempo di qualità per se stessi, momenti dolci e risate appassionate.

La voglia di ritrovarsi, l’attenzione per i propri cari, l’importanza dei rapporti umani.

Il bicchiere mezzo pieno.

Una tendenza tipicamente umana è quella di permettere alle emozioni spiacevoli di sovrastare, nel lungo termine o per intensità, le sensazioni e gli episodi di serenità e armonia. Non lasciamo che accada. La vita presenta inevitabilmente momenti difficili di grande sofferenza, dunque nutriamoci di ogni gioia e coltiviamo con cura le nostre consapevolezze.

Auguro a tutti voi, dal profondo del cuore, un anno pieno di cose belle; di amore, amicizie, sorprese, empatia e benevolenza, realizzazione individuale e sorrisi.

Shanà tovà umetukà 🍯

Simone


UGEI

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