I rapporti USA-Israele visti dai sondaggi
HaTikwa, di Nathan Greppi
È opinione diffusa che americani e israeliani siano sempre stati fortemente alleati, soprattutto sul piano geopolitico. Ma se si guarda a cosa pensa al riguardo l’opinione pubblica dei due paesi, e in particolare quella americana, la questione si fa ben più complicata.
L’opinione pubblica americana
Partiamo dall’opinione pubblica americana: secondo un sondaggio pubblicato nel gennaio 2018 dal Pew Research Center (PRC), tra i più importanti centri di statistica al mondo, negli ultimi 40 anni l’opinione pubblica americana è rimasta stabilmente filoisraeliana: nel 1978 il 45% degli americani era più vicino a Israele che ai palestinesi, contro il 14% più filopalestinese e il restante 41% neutro; nel 2018, la percentuale di filoisraeliani era del 46%, contro un 16% di filopalestinesi.
Apparentemente non vi è stato un forte cambiamento, ma la realtà è ben diversa: se si va a guardare a come sono cambiate le opinioni in base agli schieramenti politici, emerge che tra i repubblicani la percentuale di filoisraeliani, dal 1978 al 2018, è salita dal 49% al 79%; tra i democratici, invece, nello stesso periodo la percentuale è calata dal 44% al 27%. Nello stesso arco di tempo si sono notati altri fenomeni particolari: tra la metà degli anni ’80 e i primi anni ’90 la percentuale di filoisraeliani crollò tra entrambi gli schieramenti, probabilmente a causa della vicenda di Jonathan Pollard, un analista dell’intelligence americana che in quegli anni aveva venduto a Israele documenti top secret. Fu a partire dal 2001, in seguito all’Attentato alle Torri Gemelle, che le opinioni su Israele si fecero sempre più polarizzate tra repubblicani e democratici.
Nel rapporto emergono anche altre differenze, ad esempio in base all’età e al tasso di istruzione, dove però i filoisraeliani prevalgono in tutte le fasce; riguardo all’età, ad esempio, il 56% degli americani dai 65 anni in su è filoisraeliano, contro il 32% di quelli dai 18 ai 29 anni, che però sono comunque di più dei filopalestinesi, che nella stessa fascia di età sono il 23%. Mentre per quanto riguarda l’istruzione, se tra chi non ha nemmeno il diploma i filoisraeliani sono il 51%, tra i laureati sono il 39%, contro un 22% di filopalestinesi. Mentre se si guarda alle differenze tra le varie fedi, i più vicini a Israele sono gli evangelici con una percentuale del 78%, contro il 43% dei cattolici e il 26% dei non credenti; quest’ultima categoria, quella che mette insieme atei e agnostici, è l’unica dove prevalgono i filopalestinesi, al 29%.
Gli ebrei americani e israeliani
Un altro sondaggio del PRC, uscito nell’ottobre 2013, spiegava che anche tra gli ebrei, come tra gli americani in generale, il sostegno a Israele aumentava di pari passo con l’età, con il 38% degli ebrei dai 65 anni in su “fortemente legati” a Israele e il 41% che si sentivano “abbastanza legati”, contro il 25% e il 35% nelle stesse categorie per gli ebrei sotto i 30 anni. E anche in questo caso i repubblicani erano nettamente più vicini a Israele dei democratici, con percentuali del 50% per i primi e del 25% per i secondi su chi aveva un legame forte.
Non c’erano invece grosse differenze in base all’istruzione, con i laureati e i senza diploma rispettivamente al 32% e al 30%; vi era invece una grossa differenza tra i vari tipi di ebraismo, con gli ortodossi al 61% fortemente legati a Israele contro il 24% dei riformati e il 16% dei non praticanti.
La ragione di queste divergenze è che nel corso dei decenni gli ebrei israeliani e americani sono diventati sempre più lontani per orientamento politico: infatti, secondo un sondaggio del gennaio 2017, gli ebrei israeliani che si consideravano di destra e di centro erano rispettivamente il 37% e il 55%, contro un 19% di destra e un 29% di centro tra gli ebrei americani. Sul fronte opposto, gli ebrei americani che si consideravano di sinistra erano il 49%, contro l’8% degli ebrei israeliani. Ciò ha portato anche a divergenze di opinioni sui temi più delicati: il 61% degli ebrei americani era convinto che uno stato ebraico e uno palestinese potessero convivere vicini, mentre tra gli ebrei israeliani la percentuale scendeva al 43%. E se il 52% degli ebrei israeliani pensava che gli USA non aiutassero abbastanza Israele, tra gli ebrei americani la percentuale era del 31%.
Dopo l’elezione di Donald Trump questo divario sembra essersi allargato ulteriormente, tanto che gli ebrei americani sembrano essere diventati meno filoisraeliani dei loro connazionali cristiani: nel maggio 2019, il PRC rivelava che il 42% degli ebrei americani pensava che Trump favorisse troppo Israele, contro il 22% dei protestanti e il 34% dei cattolici.
In conclusione, dai dati emerge chiaramente che l’opinione pubblica americana, e in particolare quella ebraica, ha un approccio molto più eterogeneo nei confronti di Israele di quanto si sia portati a pensare. Tuttavia, è chiaro che le giovani generazioni di americani siano sempre meno amiche dello Stato Ebraico, e bisogna sperare che prima o poi vi sia un’inversione di tendenza.
L’Unione Giovani Ebrei d’Italia (UGEI) è un’organizzazione ebraica italiana. Essa rappresenta tutti gli ebrei italiani di età compresa tra i 18 e i 35 anni. L’organo ufficiale di stampa UGEI è HaTikwa: un giornale aperto al confronto di idee.