HaTikwa commenta l’Eurovision: la seconda semifinale

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di Ginevra Di Porto e Giulia Sermoneta

 

Altro giro, altra corsa: rieccoci qui per proporvi nuovamente qualche perla sulla seconda semifinale di ieri sera. Anche in questa occasione, il trash non si è fatto desiderare, enjoy!

  • Belgio: Jérémie Makiese con Miss you

A presentarsi con una giacca argentata stile Michael Jackson abbiamo Jérémie Makiese. Canzone orecchiabile, ma lui non è in grado di muoversi sul palco…per fortuna che fa il cantante e non il ballerino!

  • Repubblica Ceca: We are Domi con Lights off

Con l’autostima ci siamo, ma con la qualità della musica e l’outfit un po’ meno…

Tutto viola quasi come fosse “Ursula”, il personaggio della Disney. Un alternarsi di stonature e sfacciataggine. Giusto quest’ultima ci vuole per fare quel genere di figuracce…

  • Azerbaijan: Nadir Rustamli con Fade to black

Caro Nadir, la prossima volta scegli bene l’impostazione della tua esibizione: urli da stadio in piedi e parole mal scandite accasciandoti per terra?

Le luci psichedeliche hanno fortunatamente nascosto il tuo vestiario inappropriato.

  • Polonia: Ochman con River

Ochman non stava lì per cantare all’Eurovision, ma per fare un provino per il quarto membro de “Il Volo”. Voce che non stona, ma canzone già sentita e risentita.

  • Finlandia: The Rasmus con Jezebel

Prima volta che una canzone Rock & Roll diventa comica. Il solista è vestito come nel film “It”, con il cappottino giallo a palloncino, contornato da molte api Maya…Fly Down!

  • Estonia: Stefan con Hope

Stefan, fattelo dire, hai una gran voce, ma ci hai fatto venire il mal di testa: tra corse a destra e sinistra in giro per il palco, salti e balli, per poco non ti perdevamo in mezzo al pubblico!

  • Australia: Sheldon Riley con Not the same

Brividi (non quelli di Blanco e Mahmood). Canzone pazzesca, ma quell’outfit un po’ meno: Sheldon, con quella maschera, le piume bianche e i volants ci sembravi un pollo in versione “Carnevale di Venezia”!

  • Svezia: Cornelia Jakobs con Hold me closer

Cornelia è arrivata all’Eurovision per la seconda semifinale che la gara di corsa con Stefan l’aveva appena finita ed ha quindi optato per una performance un po’…come dire…“instabile”. Dobbiamo ammettere che la finta craniata per terra ci ha fatto troppo ridere ed è stata il climax della sua esibizione.

  • Romania: Wrs con Llamame

Wrs chiama la sua canzone “Llamame” e finisce per pronunciare letteralmente due parole in spagnolo in tutto il testo… complimenti alla coerenza! Con il suo pantalone in vinile, al quale serviva mezzo metro di orlo, e la sua camicetta, dapprima rossa e poi nera, che ci ricorda un po’ lo stile di Harry Styles (ci sembra opportuno precisare che questo ricordo è parecchio distorto), Wrs ha tentato di lasciare il segno nella memoria dei suoi spettatori, ma dubitiamo che lo abbia fatto nel senso che desiderava.

  • Serbia: Konstrakta con In corpore sano

Del testo non ci abbiamo capito nulla, ma Konstrakta desiderava illuminarci con le sue perle di saggezza su come lavarci le mani…se solo l’OMS l’avesse assunta per progettare quegli opuscoli che hanno invaso il mondo durante la pandemia.

Abbiamo solo una perplessità: che fine ha fatto la “mens sana”?

 

Ieri sera abbiamo assistito anche all’esclusione di Michael Ben David, vincitore di X-Factor Israele, con la sua I.M., che tra l’altro è stata tra le più applaudite della serata di ieri. Michael è stato, secondo noi, uno dei cantanti più iconici e carismatici della seconda semifinale. La sua canzone è molto ritmata e l’esibizione, seppur molto semplice, ha catturato l’attenzione del pubblico. “Be proud of who you are”, siate orgogliosi di chi siete: questo è l’invito con cui il cantante israeliano ha concluso la sua performance, e noi siamo proprio d’accordo con lui!


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