HaTikwa commenta l’Eurovision: la Finale

ESC

di Ginevra Di Porto e Giulia Sermoneta

 

Last but not least, la Gran Finale. Ci tenevamo a concludere questo Eurovision proponendovi qualche commento sui primi 10 della classifica di questa finale che, a dirla tutta, pensavamo (e speravamo) andasse diversamente. Che dire… il trash non si è fatto attendere neanche in questa occasione e questi artisti ci hanno regalato tante risate.

  • Ucraina: Kalush Orchestra con Stefania

Canzone orecchiabile e esibizione coinvolgente: possiamo dire che hanno dominato il palcoscenico con una certa maestria. Consigliamo vivamente al rapper di cambiare lavoro perché era chiaro il tentativo di imitare (almeno nell’atteggiamento) Eminem, ma dobbiamo ammettere che si è rivelato essere un esperimento fallito, ma effettivamente ci vuole un po’ di faccia tosta anche solo nel volerci provare.

  • Regno Unito: Sam Ryder con Space Man

Sam Ryder, o per meglio dire, Rapunzel, ha impressionato tutti noi con la sua voce soave. Un vestiario ricco di gioielli come giusto una principessa può fare. Canzone di tendenza!

  • Spagna: Chanel con SloMo

Chanel ha portato all’Eurovision un’esibizione mescolando, in un composto non altrettanto degno, Rihanna ed Elodie. Vestita in maniera esagerata, credeva di attirare l’attenzione su di sé mostrando parti intime.

  • Svezia: Cornelia Jakobs con Hold me closer

Cornelia Jakobs era pronta per cantare a tutti noi la ninna nanna. A confermare la teoria è stata la scelta di esibirsi scalza. Canzone a dir poco noiosa.

  • Serbia: Konstrakta con In corpore sano

Grazie Konstrakta per averci insegnato a lavare le mani, ma ci aveva pensato già nostra mamma all’età di 2 anni.

  • Italia: Mahmood & Blanco con Brividi

Che dire… wow! Nonostante fossero solo in due, hanno tenuto la scena in maniera a dir poco spettacolare. Complimenti a parte, in quanti si aspettavano che Blanco entrasse in scena sulla sua iconica bici?

  • Moldova: Zdob si Zdub & Advahov Brothers con Trenuletul

Non abbiamo smesso di ridere dall’inizio alla fine della performance: hanno sicuramente intrattenuto il pubblico, ma più a livello di carisma legato al loro atteggiamento piuttosto che di effettiva qualità della musica… ci hanno ricordato “Cotton Eye Joe” e qualche canzone folkloristica.

  • Grecia: Amanda Georgiadi Tenfjord con Die together

Amanda Georgiadi Tenfjord ha cantato in modo naturale senza crearsi un personaggio, come invece hanno fatto altri, e pensiamo che ciò sia da apprezzare perchè, nonostante questa scelta, è riuscita a catturare il pubblico non appena ha cominciato a cantare e non lo ha mollato fino alla fine della sua performance. Gran voce e canzone molto bella, ma l’outfit da sposetta anche no.

  • Portogallo: MARO con Saudade, Saudade

Siamo nel mood di una seduta spiritica? Di un rito sacrificale? Tutto ciò è altamente inquietante. Spiegateci come vi è saltato in mente!

  • Norvegia: Subwoolfer con Give that wolf a banana

Questa canzone ha qualcosa che ci ricorda allo stesso tempo qualche hit dei primi anni 2000 e alcuni artisti del momento. Ci aspettiamo di risentirla prossimamente un po’ ovunque, in quanto effettivamente è molto ritmata, ma in termini di performance sembrano usciti dall’ultima versione di Just Dance.

 


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