Gli ebrei e le mitzvot al tempo dell’iPad

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La Bibbia ebraica è il testo più letto al mondo, nonché il pilastro principale dell’ebraismo. E’ una fonte di discussione alachica (riguardante le norme religiose) e soprattutto indiscutibile genitrice della tradizione ebraica.

Nonostante la solennità del testo, la Torah (“Bibbia” in ebraico) è accessibile a tutti gli ebrei senza alcun discriminante; lo recita un verso della parashà di Nitzavim nel libro di Devarim: “la Torah scritta (e quella orale) è invece una cosa molto vicina a te. E’ nella tua bocca e nel tuo cuore affinché tu la metta in pratica”.

E’ quindi parte integrante della nostra vita, maestra ed indicatrice della strada dell’alachà da intraprendere.

La Torah non è quindi distante da noi, non dobbiamo considerarla un testo improponibile da decifrare. Basta solo un pizzico di buona volontà per poter comprenderla in maniera quantomeno sufficiente per applicarla.

La Torah, nello specifico il Talmud Torah e i testi quali Ghemarà, Talmud, Tanach, Mishnà ed i vari libri di tefillà (preghiera), e le loro regole e spunti di riflessione dovrebbero accompagnare la vita di un ebreo in ogni momento della giornata, per un frammento di alachà da imparare, o un commento da apprezzare e per rispettare i tempi prestabiliti per compiere una mitzvà, in particolare quella della preghiera fissata per tre volte al giorno, sera, mattino e pomeriggio.

La costante che si perpetua tra le generazioni che si susseguono del popolo ebraico è la questione di riuscire a conciliare gli impegni della vita quotidiana con quelli della vita religiosa.

Il lavoro, la scuola, l’università troppo spesso impediscono un’adeguata combinazione.

L’evoluzione tecnologica sembra però essere venuta in soccorso di tanti ebrei.

Telefoni cellulari, tablet di ultima generazione, smartphones, strumenti apple quali iphone ed ipad, sono riusciti a creare un compromesso tra realtà religiosa e quotidiana creando un connubio perfetto tra innovazione e tradizione.

Gli strumenti di ultima generazione aiutano rabbanim ed ebrei più o meno osservanti nell’applicazione delle mitzvot e nella rapida e sicura ricerca di fonti alachiche certe sulle quali basarsi per poter risolvere situazioni della vita quotidiana. Sono fidi compagni capaci di sostituire in termini di mole e spazio gli ingombranti testi cartacei senza distorcere il loro inestimabile valore.

L’innovazione e la scienza più in generale possono scontrarsi con la realtà delle esigenze umane, ma più spesso agevolano situazioni quotidiane garantendo un servizio efficace capace di rivoluzionare l’approccio alla religione nel suo insieme e della sua applicazione in ogni momento della giornata seguendo il principio del derech erez, di così difficile attuazione in apparenza.

La tradizione è fedelmente mantenuta dall’innovazione in questo specifico caso. Sebbene il metodo di studio possa risultare mnemonico in maniera differente è lo scopo di formazione di ebrei sostenitori dell’alachà quello del popolo ebraico e della Torah. Nessun problema quindi nell’agevolazione garantita da strumenti tecnologici.

 Carlotta Livoli


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