Giornata della Memoria. In Polonia la Conferenza dell’European Jewish Association
di Ruben Caivano
Si è tenuta in Polonia, a Cracovia, la Conferenza organizzata dall’European Jewish Association (EJA) per la Giornata della Memoria. Una data ancor più significativa ai giorni d’oggi, mentre l’antisemitismo torna a bussare violentemente alle porte della civiltà. Al simposio d’apertura, il Segretario di Stato polacco Wojciech Kolarski ha preso per primo la parola leggendo la lettera del Capo di Stato, che ha ricordato i tre milioni di ebrei polacchi sterminati durante la Shoah e ha chiesto un ritorno immediato a casa degli ostaggi tenuti a Gaza. Molti i giornalisti, scrittori, politici e personaggi influenti che da tutto il mondo sono arrivati per commemorare il 27 gennaio e per ribadire, ancora oggi, l’imperativo del Mai più. “Inimmaginabile che settantanove anni dopo la Shoah si debba assistere al 7 ottobre. Kfir Bibas ha compiuto il suo primo compleanno in ostaggio, è ancora lì” ha detto Joel Mergui, Presidente del Consultorio Centrale Ebraico Francese. Bisogna capire, suggerisce il Vicepresidente EJA Riccardo Pacifici, chi siano i veri alleati di oggi delle comunità ebraiche, alla luce dell’incremento di antisemitismo e di odio. verso Israele.
Fra gli ospiti anche il padron di Tesla e X Elon Musk, che ieri ha visitato il campo di sterminio di Auschwitz assieme a una ristretta delegazione dell’EJA, guidata dal suo presidente Rav Menachem Margolin. A Musk è stato po consegnato un frammento di un razzo di Hamas, caduto nel Kibbutz Beeri il 7 ottobre, su cui è stata installata la scritta “Mai più”. All’evento hanno aderito personalità da tutto il mondo. Il Ministro israeliano della Diaspora Amichai Chikli, poi l’ex Presidente d’Israele Reuven Rivlin. E ancora, l’ex Primo Ministro francese Manuel Valls e, in collegamento da remoto, è intervenuto anche l’ex Premier Matteo Renzi. L’idea comune è quella di ribadire l’importanza della Memoria, che oggi si preserva difendendo il diritto di Israele a esistere e a difendersi.
L’odio viaggia veloce, a portata di clic, e arriva in tutte le società civili, dove infatti non sono mancate manifestazioni e slogan violenti indirizzate verso Israele e le comunità ebraiche. Il governo Meloni è schierato al fianco di Israele per il suo diritto all’esistenza, alla difesa e al fianco della soluzione diplomatica a due Stati. Così anche i suoi Ministeri. “L’antisionismo è solo una scusa per mascherare l’antisemitismo. Non possiamo accettare che, nelle nostre scuole, ci siano momenti di ambiguità o addirittura continuità con il pensiero antisemita e terrorista – ha dichiarato in esclusiva ad HaTikwa il Ministro dell’istruzione e del Merito Giuseppe Valditara – Abbiamo stanziato risorse importanti per incrementare i viaggi della Memoria perché ritengo che sia fondamentale i nostri giovani i nostri studenti conoscono la liberazione la barbarie del nazismo”. Ricordare la Shoah è fondamentale ancor di più quando i testimoni diretti delle atrocità naziste non ci saranno più. “È una dovere che abbiamo verso le vittime – sottolinea ai microfoni di HaTikwa Danny Dayan, Presidente del Memoriale dello Yad Vashem – Quando i sopravvissuti non ci saranno più sarà nostra responsabilità, le nuove generazioni, ricordare e raccontare la storia”. Il viaggio è poi proseguito a Birkenau.
Il viaggio è poi proseguito ad Auschwitz Birkenau, dove c’è stata una cerimonia di commemorazione per le vittime della Shoà. “Never again non è uno slogan, ma un modo di agire affinche non si ripeta davvero mai piu” ha ribadito Rav Margolin, lasciando poi la parola all’ex Presidente d’Israele Rivlin:” Credevo che non potesse accadere mai più, ma dopo il 7 ottobre tutto è cambiato. Oggi il popolo ebraico ha gli strumenti per difendersi“. L’evento è stato quindi l’occasione per ribadire l’impegno preso con la Storia. Mai più è oggi.
Organo ufficiale di stampa dell’Unione Giovani Ebrei d’Italia. Fondato nel 1949, dal 2010 è una testata online e inserto mensile di Pagine Ebraiche.