EU Activism Seminar: Jewish rights are human rights and human rights are Jewish rights
di Carlotta Hirsch e Joseph Iona Falco
Il 26 febbraio è iniziato a Bruxelles l’EU Activism Seminar organizzato dall’European Union of Jewish Students (EUJS). Per cinque giorni abbiamo avuto l’incredibile opportunità di discutere e confrontarci con un gruppo di 26 giovani ebrei attivisti provenienti da 15 paesi diversi. Molti i temi affrontati: dalle difficoltà delle unioni giovanili all’antisemitismo in tutte le sue sfaccettature, ma anche il funzionamento delle istituzioni europee, il ruolo attivo che tutti noi possiamo avere nel portare avanti i nostri valori e molto altro ancora.
Il seminario ci ha permesso inoltre di incontrare e dialogare con i rappresentanti delle principali istituzioni europee ed ebraiche con sede a Bruxelles. Durante le riunioni non solo abbiamo avuto una panoramica dell’impegno quotidiano di tutti questi enti, ma abbiamo anche discusso di come noi prossimo in prima persona contribuire e collaborare. Il seminario ci ha infatti mostrato come spesso problemi e battaglie apparentemente locali siano in verità comuni a molte realtà: da qui dunque la voglia di confrontarsi e collaborare sempre di più sia fra giovani di diverse comunità e paesi, ma anche con le istituzioni ebraiche e non.
I cinque giorni a Bruxelles sono stati molto intensi: oltre ad aver confrontato le nostre realtà e posizioni personali, abbiamo discusso di importanti temi insieme molte istituzioni ed enti internazionali. Con il B’nai B’rith International abbiamo discusso di come fare advocacy e portare avanti campagne e battaglie a tutti i livelli, a partire dall’interno di una comunità ebraica arrivando fino alla Commissione Europea; insieme al Jewish Contribution to an Inclusive Europe (CEJI) abbiamo affrontato il tema del safe space, dell’inclusione all’interno del mondo ebraico e dell’intersezionalità di identità. Con i rappresentanti dello European Youth Forum (EYF) abbiamo invece analizzato la differenza tra advocacy e lobbismo nei confronti della Commissione e del Paralmento Europeo. Abbiamo incontrato poi il Vicecapo della Missione Israeliana in EU e NATO al quale abbiamo espresso le nostre preoccupazioni per la situazione attuale d’Israele (tra violenze e rischi per la democrazia). Ci siamo poi a lungo confrontati con l’Ambasciatore ucraino in EU a proposito dell’invasione Russa e del sostegno che, in quanto giovani ebrei, possiamo e vogliamo dare al popolo ucraino e ai rifugiati arrivati nelle nostre città.
Abbiamo anche avuto la possibilità di conoscere e confrontare il lavoro e l’impegno dello European Jewish Congress, dell’American Jewish Committee e del World Jewish Congress, con i quali abbiamo discusso delle difficoltà nel tenere unite e rappresentare realtà ebraiche tanto diverse, ma anche di come relazionarsi con Israele e con le istituzioni internazionali.
È stato poi il momento della Commissione Europea, dove, con grande emozione, siamo stati ricevuti prima dalla vicepresidentessa Věra Jourová e poi dal vicepresidente Margaritis Schinas. Con entrambi abbiamo discusso dell’impegno dell’Unione per combattere l’antisemitismo facendo particolare riferimento all’antisemitismo online. L’UE condivide infatti la preoccupazione di noi tutti e abbiamo fatto appello alla Commissione affinché aiuti l’EUJS nella sua battaglia che l’ha portata da poco addirittura a sporgere denuncia contro Twitter, proprio per la mancata rimozione di commenti antisemiti dalla sua piattaforma.
Al Parlamento Europeo abbiamo invece incontrato gli Eurodeputati Katalin Cseh, David Lega e Sergey Lagodinsky, con i quali abbiamo ci siamo confrontati su diversi temi: dalla difesa dei diritti umani e della democrazia alla guerra in ucraina, passando per una discussione sulla necessità d’impegno in quanto giovani attivisti ebrei non solo nelle istituzioni ebraiche, ma anche in quelle politiche locali, nazionali ed internazionali.
Un altro incontro molto stimolante è stato quello con l’UEJB, l’unione studentesca ebraica belga: abbiamo discusso con loro di impegno e attivismo in ambito sociale e politico, temi evidentemente molto cari a noi tutti e che nella Union belga trovano sempre più spazio e rilevanza, portando i giovani studenti belgi ad intraprendere campagne ed azioni sempre più coraggiose ed ampie.
Prima di concludere il seminario abbiamo infine incontrato l’associazione Phiren Amenca, una rete di volontari rom, e non, che, tramite momenti di educazione informale, dialogo ed impegno, combatte gli stereotipi e il razzismo. Una cosa che infatti ci portiamo dietro da questo seminario è una frase che la presidentessa dell’EUJS, Avital Grinberg, ci ha detto e nella quale ci ritroviamo molto: “Jewish rights are human rights and human rights are jewish rights”.
Tutte le esperienze e gli incontri che abbiamo fatto ci hanno permesso di riflettere proprio su questo, sulla necessità, in quanto giovani attivisti ebrei, di portare avanti non solo quelli che ci sembrano essere i nostri diritti e le nostre battaglie, ma di prestare costante attenzione ai diritti di tutte le minoranze, alla salvaguardia della democrazia e del rispetto dei diritti umani, ovunque.
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