Ebraismo e…Scienza

Ebraismo e scienza

di Giulia Limentani

Uno degli argomenti controversi e sul quale molto si è discusso nell’ebraismo è il rapporto tra Torah e Scienza.

La Halakhà stabilisce che quando si vede uno scienziato, si fa una Berachà, così come quando si vede un Chacham, un giusto, anche se la benedizione è diversa. Questa differenziazione indica che queste due figure, lo scienziato e il Chacham, si confrontano con due piani distinti della realtà; entrambi con la loro valenza ma diversi, così come sono diversi i loro metodi investigativi e diversa è il tipo di conoscenza.

Nel libro di Bereshit, nella parashà di Noach, più precisamente nel capitolo 7 verso 23 è scritto che “il diluvio cancellò ogni essere vivente che si trovava sulla terra”. Il Rabbino lituano Naftali Zvi Yehuda Berlin, meglio conosciuto come Natziv, nota che l’espressione “sulla terra” apparentemente superflua, consente di leggere tra le righe che gli esseri viventi sopra la terra sono spazzati via, ma evidentemente qualcosa al di sotto della terra è invece rimasto. Secondo questa interpretazione, sotto la terra sono rimasti i resti fossili come i dinosauri. Dopo il diluvio, il mondo ha smesso di essere come era: tutti gli esseri viventi che vivevano sulla terra vengono spazzati via, lasciando però una traccia sotto terra.

Secondo Natziv, questi resti di creature vissute prima del diluvio, sono lì in attesa che qualcuno li vada a cercare e che li scopra e questo ruolo spetta agli scienziati. La scienza e la Torah non sono in contraddizione: gli scienziati analizzano il libro della natura (il mondo) creato da D-o, attraverso i metodi investigativi che appartengono alla propria disciplina. Tuttavia sarebbe un vizio di forma aspettarsi che anche la Torah segua questo tipo di metodologia. Il fatto che non esistano prove e dimostrazioni scientifiche di ciò che è scritto nella Torah non indica una mancanza della Torah stessa, quanto piuttosto che il piano a cui fa riferimento la ricerca di senso della Torah non è quello dei fenomeni sensibili ed è proprio qui che si dividono Torah e scienza.

Dove finisce la scienza, inizia la Torah e viceversa. Esistono poi varie forme di rivelazione divina: D-o crea il mondo e si rivela attraverso il grande libro della natura, ma si rivela anche sul Sinai con il dono della Torah. Sia il testo naturale che la Torah sono come arrotolati, in attesa che gli scienziati e i Chachamim vadano alla ricerca di un senso profondo e ne di-spieghino i significati nascosti. È un po’ come se la natura fosse in attesa di qualcosa che le restituisca il senso e la bellezza creati da D-o.

A dimostrazione del fatto che Torah e scienza non devono necessariamente essere su due binari opposti, la parola “elokhim” che è uno dei nomi di D-o e la parola natura, in ebraico hanno lo stesso valore numerico: restano piani distinti ma complementari, entrambi manifestazione della stessa volontà divina.


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