Discorso del Presidente Piperno per Gilad Shalit

Cari amici,

è grande la soddisfazione, questa sera, nel vedere così tanta gente unita per una sola causa.

Desidero esprimere un caloroso ringraziamento al Sindaco Alemanno che ha accettato immediatamente la proposta formulata da Unione Giovani Ebrei d’Italia insieme agli amici del Benè Berith Giovani.

E insieme a voi desidero ringraziare tutti i volontari che hanno lavorato giorno e notte per rendere possibile la realizzazione di questo evento.

Un ringraziamento va anche al Presidente della Provincia di Roma Zingaretti, al Presidente della Regione Lazio Renata Polverini, al Ministro Ronchi, all’Onorevole Cesa, al Presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici e a tutte le autorità presenti, che ci hanno supportato in questa iniziativa in nome del più elementare dei diritti umani: la libertà.

E’ questa una battaglia che porteremo avanti con tutte le nostre forze finché non avremo raggiunto l’obiettivo di riavere a casa nostro fratello Gilad Shalit.

Preferiamo non soffermarci sugli assenti, sulle solite organizzazioni umanitarie che non sono mai, e per nessun motivo, dalla parte di Israele.

Caro Noam, ora arrivo a te che più di tutti meriti il nostro sostegno, perché l’unica assenza che veramente sentiamo è quella del nostro fratello Gilad che oggi non può ancora vedere quanto è grande l’affetto che Roma prova per lui. Siamo consapevoli che il nostro sforzo non si può fermare qui. Dobbiamo sostenere la tua causa, la nostra causa, con ogni mezzo a disposizione e per questo ci prodigheremo affinché tu possa avere le risorse per continuare la tua opera.

Il motivo per cui noi oggi, giovani ebrei d’Italia, siamo qui a manifestare per Gilad, non risiede solo nel nostro amore incondizionato per Israele, ma perché sostenere la causa di Gilad vuol dire sostenere il percorso verso la pace.

Perché nel sostenere Gilad, confermiamo il senso di giustizia, che è vivo nelle nostre coscienze di ebrei e di italiani, che risiede nella tradizione della cultura ebraica e, allo stesso tempo, nella storia del Risorgimento italiano.

Per queste ragioni, con l’avvicinarsi dei 150 anni dell’Unità d’Italia, chiediamo al Governo Italiano e alle autorità presenti di far sì che nell’ambito delle manifestazioni per celebrare lo storico anniversario, si trovi il modo per ricordare che Gilad, cittadino onorario romano e quindi italiano, è tenuto prigioniero in sprezzo di tutte le norme del diritto internazionale.

Il nostro “connazionale”, il giovane Gilad, è da quasi 1.500 giorni che non vede la luce del sole.

La nostra speranza è che oggi questa manifestazione possa avvicinare la liberazione di Gilad e che lo sforzo congiunto di Roma, Gerusalemme, Torino, Zurigo e Milano possa aiutare a far tornare Gilad a casa dalla sua famiglia. La nostra speranza è che fra un anno non ci si ritrovi qui per richiedere ancora la sua liberazione. Ai clamori dei microfoni, vi assicuriamo, preferiamo il silenzio della pace per il popolo d’Israele.

Il saluto che ora vi pongo è quello che solitamente facciamo nella Pasqua Ebraica, “Beshanna abba

BiYerushaliam”, “L’anno prossimo a Gerusalemme”. Permettetemi un’aggiunta: “Beshanna abba BiYerushaliam im Gilad”, “L’anno prossimo a Gerusalemme con Gilad!”

ROMA 24 GIUGNO 2010

Giuseppe Massimo Piperno

PRESIDENTE UGEI Unione Giovani Ebrei d’Italia


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